Mendicino, Luciani: «Non lascio il Consiglio comunale. Adesione personale al Pd»
L'ex candidato a sindaco: «Una persona si giudica dei fatti e in tre mesi può metterli in dubbio. Un po' pochini coloro i quali hanno firmato quel documento, se volevano il simbolo potevano dirlo»
Luciano Luciani resterà in consiglio comunale alla guida di “Mendicino Rinasce”. L’ex aspirante primo cittadino risponde dando il due di picche ai nove dei dodici candidati della sua lista che lo invitavano a fare un passo indietro dopo aver appreso della sua adesione al Partito Democratico. «Una persona si giudica dai fatti e nei primi tre mesi di consiliatura ho dimostrato impegno ed efficienza che nessuno può mettere in dubbio. Mozioni, interrogazioni, controllo e indirizzo, sono attività che hanno portato l’intervento del Prefetto per due volte in appena 90 giorni. Ricordo a tutti – ha detto in una nota – che la mia elezione è frutto anche di un accordo elettorale con il PD in modo ufficiale, al quale ho aderito a titolo personale».
Luciano Luciani si definisce «leader» del movimento “Mendicino Rinasce” ed annuncia l’apertura del nuovo tesseramento. «Quando ho deciso di impegnarmi per la comunità d Mendicino ho assunto un ruolo che non volevo – ha spiegato -. Alla fine ho accettato per spirito di servizio, ma la prima cosa che ho chiarito riguardava la progettualità e l’evitare personalismi. L’obiettivo comune erano le elezioni ed essendo io stato designato leader avevo il potere decisionale sentite prima tutte le idee altrui».
«Ho optato di recente per l’adesione al PD a titolo personale e l’istituzionalizzazione del movimento così da non farlo scomparire – ha sottolineato ancora -. Se qualcuno non è d’accordo può chiedere la rimozione del leader o può andare via, ma di certo non si può avviare una campagna denigratoria volgarizzando perfino delle confidenze fatte. “Mendicino Rinasce” ha rappresentato un’idea del sottoscritto, che poi ho trasmesso agli altri con lavoro quotidiano mio e di tanti altri».
«Non ho chiesto a nessuno di aderire al Partito Democratico e non è vero che “Mendicino Rinasce” ha escluso i partiti – ha chiarito ancora Luciano Luciani -. Abbiamo sempre detto loro di valorizzare il civismo quale portatore di idee e valori. I fatti smentiscono una ricostruzione falsa, in quanto c’è stata un’alleanza con il Pd e in quanto durante la campagna elettorale sono stato portato a dialogare con esponenti di Forza Italia, Italexit, Movimento Noi Moderati, Fratelli d’Italia e con un rappresentante del M5S».
Per concludere, nella sua lunga nota, Luciano Luciani ribadisce di interpretare il ruolo di consigliere comunale «in modo incisivo, attuando strumenti giuridici mai utilizzati nei decenni passati». Alla fine, tuttavia, respinge le richieste di dimissioni, ridimensionando l’istanza pervenutagli. «Rispetto a centinaia di persone che mi hanno votato, mi sembrano un po’ pochini i firmatari del documento. Bastava andare via se non si condivide la linea. Se volevate il simbolo – ha concluso – per me non ci sarebbero stati problemi…».