di Alessandra Bruno*

A seguito della notizia che vede il primo cittadino di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, ed altri amministratori coinvolti nella questione che concerne il periodo 2015/2017, la risposta è stata celere circa i doverosi chiarimenti sul decreto della Corte dei Conti.

In primo luogo, Domenico Lo Polito ribadisce che il giudizio avanti la Corte dei Conti, in composizione collegiale, la cui udienza non si è ancora tenuta, ha ad oggetto l’opposizione ad un decreto che ha ritenuto fondati gli addebiti a loro carico perché, si legge nel decreto, non avrebbero loro provocato il dissesto ma lo avrebbero “agevolato”.

Si tratta, per sgomberare il campo da equivoci, di un giudizio che riguarda il dissesto del 2019. «𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐯𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢 𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨, 𝐧𝐞𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐢 𝐡𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐝𝐢, anzi tutto il contrario, certificato dalla commissione presso il ministero dell’Interno, abbiamo notevolmente ridotto le spese per gli amministratori. Neppure di mala gestione per cui dobbiamo restituire soldi spesi male, 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐨𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐧𝐜o» spiega il sindaco Lo Polito.

«Siamo incolpati di questo: nel 2012, quando ci siamo insediati -ci dice il Giudice contabile- sapevate la situazione disastrosa del comune di Castrovillari, accertata con decisione della Corte dei Conti del 6 settembre 2012; invece di dichiarare il dissesto avete fatto il piano di riequilibrio; questo piano era inidoneo a sanare la situazione debitoria» continua Lo Polito.

Gli addebiti 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐢 sono due: far pagare i morosi dei tributi comunali, con azioni esecutive, pignoramenti e fermi);  e ridurre le spese. Stando a quanto dichiara il sindaco Lo Polito, queste due azioni sono state fatte; il giudice monocratico della Corte dei conti dice di  no. Si attenderà cosa ne pensa il Collegio giudicante, quando si farà il giudizio, con tutta la documentazione prodotta.

«Quel che è certo, per smentire le notizie non veritiere messe in giro per la non conoscenza delle vicende e delle procedure è che: non c’è alcun giudizio di responsabilità contabile nei nostri confronti perché nessuno ha preso un centesimo. Il giudizio riguarda la non idoneità del piano di riequilibrio a coprire i debiti accertati nel 2012 dalla Corte dei Conti; i soldi da pagare (che non abbiamo pagato perché riteniamo di non aver fatto nulla ed abbiamo fiducia nella giustizia) sono una sanzione e non una restituzione di somme i cui importi, se pagati nei 40 giorni, si riducono al 30% di quanto riportato (per intenderci 1.000 euro ciascuno gli assessori e poco più di 8.000 euro il sottoscritto);  non verrà alcun commissario a sostituire il sottoscritto, che resta in carica, perché soltanto con una sentenza definitiva si applicano le sanzioni e noi, ancora, non abbiamo fatto neppure il primo grado di giudizio; ogni nostro atto ha avuto il parere favorevole dei responsabili degli uffici e del collegio dei revisori (nominati dalla Prefettura); non c’è alcun giudizio nei nostri confronti né civile, né penale e neppure di danno erariale» conclude il sindaco Mimmo Lo Polito.

Si attende l’esito del giudizio sulla partecipazione anche minima al dissesto del 2019, a fronte della dichiarata onorabilità nella gestione della cosa pubblica e a fronte del rispetto rigoroso delle risorse pubbliche.