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Ricorso di Carlo Lamanna rigettato dalla Cassazione, no al cumulo delle pene

La Suprema Corte ha spiegato che la nuova normativa non si applica ai procedimenti già pendenti prima dell'entrata in vigore della legge

Ricorso di Carlo Lamanna rigettato dalla Cassazione, no al cumulo delle pene

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Carlo Lamanna, confermando l’ordinanza della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro del 15 giugno 2023. Lamanna aveva chiesto il cumulo delle pene relative a reati commessi in periodi diversi, ma la Corte ha ritenuto infondata la richiesta.

Il ricorso di Lamanna riguardava diversi reati, tra cui omicidio aggravato, detenzione di armi illegali, rapina e associazione mafiosa. La difesa ha sostenuto che i reati fossero legati al periodo precedente al suo arresto del 2005, ma la Corte ha confermato che l’associazione mafiosa continuava fino al 2013. Il Procuratore Generale Ferdinando Lignola aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso.

Caso Carlo Lamanna, le motivazioni della Cassazione

La Corte ha valutato due motivi principali. Nel primo, Lamanna ha contestato la mancata applicazione del cumulo unitario delle pene. Secondo l’accusa, i reati erano stati commessi in periodi differenti, e quindi non potevano essere raggruppati in un unico cumulo. La Cassazione ha respinto questa tesi, evidenziando che il reato di associazione mafiosa è stato accertato fino al 29 luglio 2013, ben dopo l’arresto di Lamanna.

Nel secondo motivo di ricorso, Lamanna ha chiesto la riduzione della pena di un sesto, secondo la normativa introdotta dal d.lgs. n. 150 del 2022. Questa norma prevede una riduzione di pena per chi non ha impugnato la sentenza di condanna. Tuttavia, la Cassazione ha spiegato che la nuova normativa non si applica ai procedimenti già pendenti prima dell’entrata in vigore della legge.

Chi è Carlo Lamanna

Carlo Lamanna è stato condannato per associazione mafiosa nel processo “Telesis” e per concorso in omicidio relativamente al delitto commesso dalla cosca “Bruni-zingari” di Cosenza ai danni di Francesco Marincolo. Attualmente, si trova al 41 bis.

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