Processo Reset, la Camera Penale chiede il trasferimento a Cosenza ma lo scontro continua
Il presidente Roberto Le Pera ha chiesto invano il differimento dell'udienza a Castrovillari in attesa di una nuova interlocuzione con la Corte d'Appello di Catanzaro ma il collegio giudicante ha disposto il proseguimento della seduta
La Camera Penale di Cosenza, anche nell’udienza di oggi, ha espresso ferma protesta nei confronti della decisione della Corte di Appello di Catanzaro di annullare, senza preavviso né motivazione, l’incontro istituzionale fissato per il 13 novembre, in cui si sarebbe discusso della celebrazione del processo 3804/17 presso il Tribunale di Cosenza. La decisione, comunicata telefonicamente il giorno precedente un’importante udienza, ha suscitato l’indignazione dell’Avvocatura, che ha ribadito la necessità di rispettare il ruolo e il decoro della toga.
La questione del processo itinerante
Il processo 3804/17, noto come “Reset”, è al centro di una polemica che riguarda la sua sede di celebrazione. Originariamente previsto a Lamezia Terme, dove l’aula bunker è stata devastata dall’esondazione di un torrente situato a pochi metri di distanza dalla struttura situata nella zona industriale di Lamezia Terme, è stato successivamente trasferito a Castrovillari, bypassando il Tribunale di Cosenza, considerato la sede naturale per la trattazione. Questo spostamento è stato definito dalla Camera Penale di Cosenza un «nomadismo giudiziario intollerabile», soprattutto alla luce delle manifestazioni di disponibilità dell’Avvocatura a utilizzare le risorse e le strutture presenti presso il Palazzo di Giustizia di Cosenza.
Gli Avvocati hanno sottolineato come questa decisione sembri ignorare il corretto esercizio della giurisdizione e le garanzie di regolarità processuale, obliterando la centralità del Tribunale di Cosenza come «Casa della giurisdizione».
Processo Reset, incontro annullato senza una spiegazione
Il 13 novembre era stato fissato un incontro istituzionale presso l’Ufficio della Presidenza della Corte di Appello di Catanzaro, che avrebbe coinvolto il Procuratore Generale, i COA di Cosenza e Catanzaro, la Camera Penale di Cosenza e il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi. L’obiettivo dell’incontro era discutere l’opportunità di celebrare il processo presso il Tribunale di Cosenza.
Tuttavia, nella giornata dell’11 novembre, la Presidenza della Corte di Appello ha comunicato, tramite una telefonata, l’annullamento dell’incontro, senza fornire alcuna motivazione e senza fissare una nuova data. Tale modalità, accompagnata dalla tempistica critica – il giorno prima di un’udienza chiave – ha lasciato l’Avvocatura sconcertata e indignata.
Concludendo il loro documento, gli Avvocati della Camera Penale di Cosenza si sono rivolti direttamente alle istituzioni giudiziarie, chiedendo un cambio di rotta e un confronto che sia all’altezza delle aspettative democratiche e del ruolo fondamentale che la giurisdizione svolge nella società.
Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza ha dichiarato che continuerà a vigilare sulla vicenda, determinato a tutelare i diritti degli Avvocati e il corretto funzionamento della giustizia nel territorio.
L’udienza prosegue a Castrovillari
A seguito del documento letto in udienza dal presidente della Camera Penale di Cosenza, Roberto Le Pera, il presidente del collegio giudicante Carmen Ciarcia, dopo aver rigettato le istanze di legittimo impedimento, preso atto della presenza dell’avvocato d’ufficio, Valentina Bellusci, ha disposto il proseguimento dell’attività dibattimentale, sospendendo la seduta il tempo necessario affinché si ricomponesse il collegio difensivo.
La situazione tuttavia è in evoluzione e ci torneremo con una novità che riguarda proprio la magistratura.
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