Rende, nella mostra di Andy Warhol ci sono Elvis e Marilyn. Ma mancano i ritratti di due cosentine
Carlo Bilotti aveva commissionato a Warhol una cappella laica a Carolei di cui esiste ancora il progetto
Il Comune di Rende ospiterà una mostra molto attesa, quella dedicata a una delle icone artistiche del Novecento, esponente di punta della Pop Art: Andy Warhol. Dal 25 gennaio, infatti, l’esposizione “Andy Warhol-Pop Art Revolution”, finanziata con risorse PAC 2014/ 2020- Az sarà visitabile negli spazi del Museo del Presente. A curare l’evento è Gianfranco Rosini, della Rosini Gutman Collection – Iconars, l’esposizione, organizzata da Mazinga Eventi – Art Exhibition, con la co-curatela di Marilena (Maria) Morabito
Una mancanza inspiegabile
Saranno esposte, tra tutte le opere, i ritratti di Marilyn, Elvis, Liz Taylor, Liza Minnelli e Regina Schrecker, stilista italiana e amica dell’artista. Ma sicuramente mancherà un pezzo importante. «È inspiegabile – ci dice al telefono Roberto Bilotti, nipote del celebre magnate di origini cosentine Carlo Bilotti – che a una mostra del genere manchi un pezzo, l’unico pezzo, che lega la Calabria a Warhol». Bilotti parla dell’unico doppio ritratto di madre e figlia, Lisa e Tina Bilotti, esposto all’Arancera a Villa Borghese a Roma.
Il progetto di Warhol per la cappella a Carolei
«La mostra di Rende escluderà quel ritratto che fu esposto – tra mille difficoltà – a Cosenza nel 2005 a Sant’Agostino – spiega -. Mio zio, Carlo Bilotti, quando era presidente della Pierre Cardin, aveva coinvolto Warhol in alcune iniziative artistiche importanti per la Calabria. Gli aveva anche commissionato una cappella, intesa come luogo di arte e meditazione in senso laico, che sarebbe dovuta sorgere su un colle di Carolei, una sorta di Museo, il cui il modello si trova oggi esposto a Pittsburgh (in foto in alto). Mi spiace assistere ancora una volta a un totale disinteresse del territorio per la nostra storia, avrei prestato volentieri quel ritratto se solo me lo avessero chiesto, invece ancora una volta assisto basito, a un’indifferenza inspiegabile e imbarazzante. E parlo anche di quello che è accaduto con lo smantellamento della Casa delle Culture che conteneva dei pezzi preziosissim, raccolti con fatica e meticolosità. Resto attonito».
I Futuristi domenticati dalla Calabria
«Il Ministero della Cultura, preposto alla sua promozione nel Paese, non è stato in grado di dotare Reggio Calabria, città natale di Boccioni, di una sua sola opera – prosegue Bilotti -. Con spirito civico ho ceduto in comodato alla Pinacoteca Comunale della Città i bozzetti preparatori di «Studio per la risata», «Studio di periferia», «La città che sale» e altri due ritratti. La Calabria ha aderito concretamente al Futurismo in tutti i campi, la mia famiglia ha collezionato un repertorio di 60 opere di futuristi calabresi, unica raccolta organica esistente, che in spirito di condivisione ho donato al Museo del Presente di Rende, per restituire alla Calabria vigore culturale e centralità del suo ruolo nell’avanguardia futurista. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma il senso civico di molti attori è stato misconosciuto: forse è il momento di avviare una seria riflessione sulle sinergie e i rapporti tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, per promuovere, valorizzare e sostenere la nostra arte».