Omicidio di Vittorio Boiocchi, sei arresti: c’è anche un calabrese | NOMI
Mandante dell'esecuzione è il successore della vittima alla guida della tifoseria della squadra nerazzurra che oggi collabora con la giustizia.
Sei persone sono state arrestate oggi perché ritenute coinvolte nell’omicidio di Vittorio Boiocchi, il capo ultrà dell’Inter, ucciso il 29 ottobre 2022 fuori dalla sua abitazione a Milano. La Squadra mobile di Milano, coordinata dalla Dda, ha eseguito le misure di custodie cautelare in carcere emesse a carico dei sei soggetti ritenuti i presunti “mandati e autori materiali” dell’omicidio, ai quali viene contestata “anche l’aggravante della modalità mafiosa” secondo quanto si legge in una nota della Procura.
Tra loro c’è l’ex capo della Curva Nord nerazzurra Andrea Beretta, oggi collaboratore di giustizia, al quale con ogni evidenza si deve l’accelerata impressa alle indagini. Sarebbe stato proprio lui, infatti, a ordinare l’esecuzione del suo ex leader e lo avrebbe fatto a seguito di dissapori sorti nelle spartizioni dei ricavi fruttati dalla gestione della curva nord (biglietti, parcheggi, trasferte etc).
Misura cautelare anche per Marco Ferdico, il padre Gianfranco Ferdico e l’ultrà Cristian Ferrario, Pietro Andrea Simoncini, 42enne nato a Vibo Valentia, suocero di Marco Ferdico, e di Daniel D’Alessandro, uno dei due presunti esecutori materiali del delitto.
Vittorio Boiocchi è stato ucciso con cinque colpi di pistola modello Luger 9×19 di fabbricazione ceca la sera del 29 ottobre 2022, due dei quali hanno ferito mortalmente l’allora capo ultrà dell’Inter sotto casa in via Fratelli Ottemperanza.