Pd Cosenza verso il congresso, Pecoraro: «Non serve per forza unità, ma il termine correnti è superato» | VIDEO
L'ex segretario parla della sua gestione toccando il tema delle divisioni e del rapporto complicato col PSI. Intanto il primo identikit per un candidato porta a Bruno Maiolo
È tempo di rinnovare i quadri dirigenziali per il Partito Democratico calabrese. A livello regionale nessun dubbio sulla rielezione del segretario uscente, il senatore Nicola Nirto. La sua è l’unica mozione (qui i 160 candidati) che sarà votata al congresso che si terrà dal 16 al 18 maggio. Ad ogni modo, da ieri mattina è la provincia di Cosenza a tenere banco nel Pd col segretario uscente Vittorio Pecoraro che ha terminato il suo mandato. Dopo tre anni, infatti, e si è insediata la commissione congressuale provinciale, presieduta da Giuseppe Mazzuca.
Da ciò che trapela, non si ricandiderà aprendo scenari del tutto inediti. L’idea prevalente tra le varie correnti dem era di convergere in blocco su di lui, o almeno a larga maggioranza. Ora servirà una discussione. Anche perché l’ala dei Democratici per la Calabria non fa mistero di voler proporre un proprio nominativo. Le prime indiscrezioni conducono a Bruno Maiolo. La curiosità maggiore è capire come si regoleranno le aree riconducibili a Mimmo Bevacqua, Franco Iacucci, Carlo Guccione, Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio. In occasione dell’indicazione di Maria Locanto a vicesindaca di Cosenza era prevalsa un’unità di fondo.
«Io non parlerei più di correnti nel partito di Elly Schlein. Ci sono certamente delle sensibilità culturali diverse, ma è una fase anche lunga di grande sintonia – ha detto Pecoraro ai nostri microfoni -. Abbiamo lavorato insieme sulle elezioni amministrative, ma anche per Palazzo Dei Bruzi. Io penso che ci sia la possibilità di costruire un percorso unitario, detto ciò non è che serve sempre un’unità a tutti i costi. Ritengo importante che il congresso apra una discussione vera sui tanti temi che sono all’ordine del giorno e che possa tracciare una direzione per il futuro. Questo al netto dei nomi dei candidati segretari che poi appassionano sempre poco».
Pecoraro auspica un congresso politico per il Pd di Cosenza
Vittorio Pecoraro non scoglie le riserve sulla possibilità di impegnarsi di nuovo, ma più di un’indicazione lo portano per volontà propria lontano dalla Federazione bruzia con direzione Roma, dove già vive. «Io auspico un congresso politico che sciolga anche dei nodi che si sono sviluppati in questi anni e che possa dare anche una direzione per il futuro al Partito Democratico della provincia di Cosenza. Quindi – ha precisato – non c’è un tema personale o un’ambizione personale, c’è una discussione che va fatta sul progetto e sul merito».
Nel 2022 fa trovò un partito balcanizzato. «Ed anche commissariato da anni – ha aggiunto -. Chi mi conosce sa anche che non ero favorevole a quella che era stata la decisione di commissariato nel 2019. Il commissariamento ha pesato, vi è stata per anni l’assenza di dialogo, ascolto e di rapporto con i territori. Noi abbiamo provato a ridare un’anima, siamo tornati a fare le Feste dell’unità, siamo tornati a fare un tesseramento cartaceo, abbiamo aperto nuovi circoli, abbiamo fatto tutto ciò che era possibile, certamente non è stato abbastanza».
Il saluto di Vittorio Pecoraro arriva in un momento in cui è forte la tensione con i socialisti. «Con il Partito Socialista c’è un rapporto di alleanza – ha tagliato corto -. Abbiamo delle posizioni diverse su molti temi e soprattutto su quelle che sono le vicende locali e amministrative. Non ho condiviso alcune loro valutazioni e qualche volta non mi sono piaciute soprattutto alcune modalità con cui sono state assunte le decisioni. Ma c’è grande rispetto e a Cosenza si lavora insieme».