giovedì,Maggio 15 2025

Caffe Letterario sui “giganti” citati da Dante Alighieri nel XXXI canto dell’Inferno

L'evento si è aperto, come per tradizione, con la voce e la chitarra di Miriam Bruno che ha eseguito il brano "Lonelday" dei Soad

Caffe Letterario sui “giganti” citati da Dante Alighieri nel XXXI canto dell’Inferno

Pubblichiamo il racconto sull’ultimo caffè letterario sui giganti nella nota della dottoressa Barbara Gagliardi.

Nell’accogliente e suggestiva cornice della Biblioteca delle Generazioni Future, si è svolto un caffè letterario sui “giganti”. Nella prima parte dell’evento, magistralmente moderato dallo storico e giornalista, Stefano Vecchione, quattro giovanissimi ragazzi, hanno personificato i giganti citati da Dante Alighieri nel XXXI canto dell’Inferno: Nembrot, Briareo, Filate e Anteo.

Da qui il mio excursus per introdurre alla lettura delle fonti: ho raccontato dell’arrivo dei due poeti, Dante e Virgilio, presso l’argine più estremo dell’ottavo cerchio, dell’alto suono ascoltato da Dante nel buio dell’atmosfera infernale, della suggestione letteraria sulla battaglia di Roncisvalle e dell’olifante suonato da Rolando, fino alla visione dei quattro giganti, che prelude quella del gigante Lucifero, e alle riflessioni su ciò che rappresentano nella Divina Commedia senza trascurare l’insegnamento che possiamo trarne con particolare riferimento al confronto tra il gigante Fialte, simbolo della tracotanza già dalla Pharsalia di Lucano, e l’occhio unico del gigante Polifemo nell’Odissea, che non è semplice espressione di mostruosità, ma è rappresentazione magistrale di come una visione unilaterale possa tradursi nelle forme più spietate di inciviltà e di ignoranza.

L’evento si è aperto, come per tradizione, con la voce e la chitarra di Miriam Bruno che ha eseguito il brano “Lonelday” dei Soad. Miriam ha scelto questo brano perché tratta il tema della solitudine che le ricorda la condizione dei giganti. Due gli intermezzi musicali: “All Of Me” di Simons e “Second Waltz” di Shostakovic, eseguiti, nel corso del caffè letterario, da Pasqualino Conte, maestro di clarinetto, e da suo figlio Dimitri che ha accompagnato il padre con le corde del suo violino: impeccabile e sicuro, Dimitri Conte ha trasportato l’affollatissima platea, che ha gremito ogni angolo della biblioteca, in una dimensione soave ed evasiva, quella che solo la musica sa e può creare. L’evento ha avuto un finale d’eccezione: la dissertazione della dottoressa Manuela Fragale dal titolo “I giganti tra le pagine”.

Manuela è esperta in comunicazione e informazione digitale ed è medaglia del Senato della Repubblica, grazie al suo contributo abbiamo fatto un viaggio intercontinentale tra leggende, storie e opere letterarie. Ha chiuso l’evento Samantha Aiello; ha eseguito, con il clarinetto, un pezzo che non ha bisogno di presentazioni “O sole mio” di Eduardo Di Capua. Dietro la libreria principale della Biblioteca delle Generazioni Future, un buffet ricco di dolci e di bevande è stato l’arrivederci alla prossima stagione dei miei caffè letterari.

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