«Oggi, 12 ottobre, alle ore 11,00, si terrà a Catanzaro la prima seduta della Conferenza di servizi decisoria per il Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non” nel Comune di Tortora (CS) – società Co.Gi.Fe.srl. Seduta già prevista per il 28 luglio scorso e rimandata per la “copiosa corrispondenza pervenuta sull’argomento da più parti” e per le “segnalazioni in essa riportate”, che imponevano “formali riscontri legali”». Lo rendono noto, in un comunicato, gli ambientalisti del Comitato a difesa del Fiume Noce, che da anni seguono l’evolversi della vicenda riguardante l’impianto della frazione montana di San Sago, precedentemente al centro di una lunga diatriba giudiziaria.

Le preoccupazioni degli attivisti

Gli attivisti, poi, ripercorrono brevemente la vicenda. «Il Presidente Occhiuto stesso – si legge ancora – riconosceva la legittimità delle preoccupazioni “…dei sindaci del territorio, calabresi e lucani, nel richiedere “ulteriori approfondimenti” ed affermava che eventuali “verifiche da fare… vanno effettuate con il massimo rigore e con grande attenzione” perché “non si scherza con la salute dei cittadini e l’ambiente va salvaguardato con ogni mezzo da possibili contaminazioni o processi inquinanti…”. Ed è proprio perché non si può e non si deve scherzare con la salute dei cittadini, perché non si possono e non si devono mettere a rischio i nostri ecosistemi fluviali e marini, perché non si possono e non si devono mettere a repentaglio le economie delle nostre coste, perché si tutelino, senza “se” e senza “ma”, i nostri pregiati Capitali Naturali, perché si prevengano danni irreparabili ed irreversibili ai nostri sistemi socio-economici-ambientali, che il Comitato per la Difesa del Fiume Noce continua e continuerà ad opporsi con forza alla riapertura del “depuratore di San Sago” e continua e continuerà a ribadire la imprescindibile necessità della sua delocalizzazione».