Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
Che Eugenio Guarascio, da presidente del Cosenza Calcio, fosse capace di fare tutto e il contrario di tutto è cosa nota. Ma che si spingesse a far pagare trenta euro (il doppio del prezzo di partenza) le curve per il derby contro il Catanzaro, forse nessuno se lo sarebbe mai immaginato. Quando la voce ha iniziato a circolare in città, tutti si sono smossi. Dal sindaco Caruso all’associazione Cosenza nel Cuore, tutti si sono appellati al proprietario di Ecologia Oggi. Che però si è inizialmente dimostrato irremovibile. Curva Sud e Curva Nord, 30 euro. A inizio campionato il costo era 16, mentre per le “partite di cartello” era 19. Una decisione che ha scatenato la furia dei tifosi sui social, costringendo la società a bloccare i commenti di tutti i post fino a quelli del match contro il Cesena. Una furia talmente folle da costringere il patron del Cosenza Calcio a fare retromarcia a 45 minuti dalla mezzanotte.
Cosenza Calcio, la clamorosa retromarcia
Alle 23:16 ecco il comunicato della società. Forse un comunicato nuovo, con la stessa foto del precedente. Forse lo stesso comunicato aggiornato. Fatto sta che le curve tornano clamorosamente a 19 euro. Una retromarcia che non ha precedenti nel corso della storia di Guarascio da presidente del Cosenza Calcio. Troppo forte la contestazione portata avanti dai tifosi, evidentemente. Resta da vedere adesso quali saranno le conseguenze di questa serata fatta di avanzate francesi e ritirate spagnole. Fra i tifosi, non tutti hanno preso bene la retromarcia, intesa come una decisione da spalle al muro. Tant’è che i post dei social ufficiali hanno ancora i commenti bloccati, compreso quello della prevendita. Che non partirà più alle 10 di stamattina. E le reaction su Facebook vanno dall’arrabbiato alla risata, magari isterica. Una serata completamente incredibile, nel senso originario, quella che ha visto ancora una volta il Presidente del Cosenza Calcio. Una serata che lascia un retrogusto di amaro in bocca e che sarà ricordata a lungo. Ma con poche accezioni positive.