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Cosenza-Catanzaro per Fabio Caserta era una partita diversa. La partita da ex, per rivalersi, è finita con i rossoblù a esultare davanti al proprio vecchio tecnico. Un pareggio che i Lupi hanno preso da vittoria, in dieci, da eroi. Mentre il Catanzaro e il suo allenatore recriminano. «I derby sono sempre partite a sé, dove c’è tanta adrenalina. Valgono tre punti ma allo stesso tempo è una partita diversa. Noi siamo partiti molto bene. Dopo l’espulsione il Cosenza si è chiuso per ripartire. Nel secondo tempo abbiamo preso una ripartenza con Kouan, poi in superiorità abbiamo sempre cercato di avere il predominio». Delusione dunque lato giallorosso. «So dall’anno scorso quanto conti questa gara – dice Caserta – e a proposito. Un derby senza le due tifoserie non è un derby»
Cosenza-Catanzaro, Caserta: «Non abbiamo gestito bene»
Ciò che non ha convinto il tecnico è stata la gestione. «Volevamo chiudere la partita con il 2-0, ma abbiamo sbagliato e abbiamo preso rigore. I cambi? Nel calcio col senno di poi tutti abbiamo ragione – dice Caserta – anche perché avevamo diversi problemi fisici. Anche la formazione iniziale di Cosenza-Catanzaro era basata su discorsi molto precisi». A chi chiede di Antonini, l’allenatore risponde: «Il problema è stata la gestione. Non abbiamo preso gol perché mancava un difensore più strutturato dietro, ma perché – aggiunge – volevamo chiuderla col 2-0. Il calcio è spietato da questo punto di vista». Poi risponde sulla giornata no di Iemmello. «Ci sta che una partita non sia il solito Pietro. Se invece di dare la palla a Brignola andiamo sulla bandierina il match è finito. Ora dobbiamo mettere da parte il derby – conclude – e il 29 andare contro la Salernitana». Caserta poi parla anche del Cosenza e fa i complimenti al tecnico rossoblù: «Alvini sa leggere benissimo le partite e ha deciso di non farci giocare centralmente, siamo bravi ad andare sempre dentro». Su Aureliano, invece, il tecnico commenta a latere: «L’espulsione di Caporale? Dal campo faccio fatica a giudicarla…»