Guarascio, con Ursino e Delvecchio ai suoi lati, annunciava il riscatto di Gennaro Tutino, sognando un nuovo corso per il Cosenza calcio...
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Era il 14 giugno del 2024, esattamente un anno fa, ed in un’afosa sala stampa del “San Vito – Marulla”, iniziava la nuova stagione del Cosenza calcio. Quella che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto segnare il nuovo corso rossoblù, con una società riorganizzata a tutti i livelli. E’ stata un’illusione durata qualche mese, visto l’esito del campionato e, soprattutto, le pochissime speranze verso il futuro che ad oggi ha la società rossoblù.
Ursino, Delvecchio e l’annuncio di Tutino
Quella mattina il colpo di scena ci fu all’inizio, con l’annuncio di Eugenio Guarascio di aver riscattato Gennaro Tutino dal Parma. Un acquisto a sorpresa che, in realtà, aveva l’unico fine di guadagnare sulla rivendita dell’attaccante. Un ingaggio non comunicato nemmeno allo stesso calciatore, che illuse il mondo rossoblù. Anche perché insieme al colpo di mercato, ci furono anche le presentazioni del nuovo Dg Beppe Ursino, visto in sala stampa solo in quell’occasione nei suoi mesi cosentini, e del nuovo ds Gennaro Delvecchio. Tra l’altro, anche per Guarascio, quella fu l’ultima occasione di confronto con la stampa.
Parole…al vento
Riproponiamo, senza bisogno di commento, le parole dei due. Queste quelle di Ursino: «Dovete avere fiducia nella società, perché il club ha dimostrato di saper fare un grande sacrificio economico, che è molto importante. Sono qua dopo tre anni di lusinghe di Guarascio e sono emozionato. La piazza è preparata a certi risultati, ma serve pazienza. Quando andammo in Serie A col Crotone, eravamo partiti per salvarci. L’allenatore bravo ti fa bravo ti fa crescere i giocatori. Un solo anno di contratto per me? Non sono un ragazzino, può succedere di tutto: al presidente l’ho detto. Non sono qui per i soldi, voglio ottenere risultati». Queste invece quelle di un rampante Delvecchio, che sognava in grande: «C’è l’idea di prendere anche giocatore forti dall’estero, per creare plusvalenze per club e generare elementi di proprietà. L’obiettivo prioritario è la salvezza, ma da squadra tosta».