La presenza massiccia dei gruppi organizzati silani nella sfida di oggi pomeriggio allo Scida fa da contraltare al vuoto contro la Salernitana: la piazza bruzia non merita il trattamento degli ultimi mesi
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C’è il rettangolo verde, che come sempre è sovrano. Crotone-Cosenza, un derby solo per prossimità regionale e non per rivalità, è finita 0-0. Un primo tempo noioso, una ripresa un po’ più viva che avrebbe potuto portare qualche gol, da una parte e dall’altra. C’è la classifica e quella sorride poco: il Cosenza ha fatto due punti in tre partite, in un avvio complesso contro squadre che possono dire la loro in un campionato nel quale i Lupi devono ancora ambientarsi dopo la scioccante retrocessione dell’anno scorso, della quale ancora si sentono evidentemente gli strascichi.
Fin qui quello che riguarda il campo, come sempre giudice supremo. Crotone-Cosenza, però, ha consegnato soprattutto altro, ovvero una dimostrazione clamorosa da parte degli Ultrà Cosenza. Presentatisi in massa allo Scida, i supporters silani hanno dimostrato pienamente di non essere una tifoseria da Serie C. Anzi, una volta in cadetteria sarebbe stato giusto, da parte di Guarascio, alzare l’asticella. L’ha detto diverse volte, il proprietario di Ecologia Oggi, ma non l’ha mai fatto se non nell’anno in cui Tutino si è trovato a fare oltre venti gol in stagione. Per il resto, sono state solo parole vuote, fra difesa di un brand adesso retrocesso e una penalizzazione ancora mai spiegata dal patron.
Il messaggio che i gruppi ultras cosentini mandano dallo Scida è fortissimo: «Noi tifiamo Ultrà Cosenza», recitava lo striscione. Come a dire: non pensate che vi libererete così facilmente di noi, anzi. L’assenza, rumorosissima in casa contro la Salernitana, è diventata presenza fortissima in trasferta. Cori contro la società (e non poteva, giustamente, essere altrimenti) e una presenza massiccia che annoverava anche elementi della tifoseria organizzata del Werder Brema. Una piazza che merita altre categorie. Ma non devono capirlo i tifosi.