Il 10 maggio 2021 resterà impressa sicuramente come una delle date più nere nella ultracentenaria storia del Cosenza Calcio: il pomeriggio di Lignano Sabbiadoro, nel quale i lupi naufragarono al cospetto del Pordenone, resta una macchia indelebile. Ad aprire le marcature quel giorno, al 78′, fu Karlo Butic: il croato raccolse l’assist di Ciurria, il quale aveva saltato con troppa facilità Ingrosso, e depositò col mancino alle spalle di un incolpevole Falcone, il pallone che condannò i rossoblù alla Serie C. A distanza di oltre due anni, l’allora 32 neroverde sarà parte della batteria offensiva silana.


Fra il neroazzurro ed il granata

Karlo Butic arrivò nel Belpaese nel 2016 come attaccante della Primavera dell’Inter, nell’ultima estate di lavoro come osservatore di Massimiliano Mirabelli. Giocò con i neroazzurri una sola stagione comunque piuttosto positiva: 17 presenze, 7 reti, un assist e lo scudetto di categoria dopo aver sconfitto in finale la Fiorentina. Gara che comunque il classe ’98 non giocò, lasciando spazio al più giovane (e già quotato) Pinamonti. L’anno dopo andò al Torino e, anche coi granata, portò a casa un trofeo, ovvero la Coppa Italia Primavera, battendo il Milan nell’atto decisivo. Ma a impressionare furono i numeri del croato: 30 reti in 40 partite disputate, 8 delle quali nelle 8 sfide di Coppa.


La prima esperienza in C

Le prestazioni di Butic attirarono l’attenzione di diverse formazioni di C, ma ad accaparrarselo fu la Ternana: 13 presenze e nessun gol prima di passare all’ Arezzo a gennaio. Nemmeno in Toscana il croato riuscì a trovare mai la via della porta avversaria. Nella stessa stagione, però, arrivò anche la prima convocazione in Under 21: 2-0 e gol contro i pari età della Bielorussia. A parte la parentesi in Nazionale, il 2018/2019 fu un anno nero. Ci sta nella fase di crescita di un calciatore. Anche perché quello successivo cambiò tutto.


Romagna mia, ma il Friuli…

A credere in Butic fu Francesco Modesto, allora allenatore del Cesena, che lo chiama in Romagna. E’ forse il primo, ma non sarà l’ultimo come abbiamo visto, link della sua carriera legato in qualche modo al Cosenza. In bianconero Butic gioca tutte le partite, anche quando poi Modesto verrà esonerato e lascerà il posto a William Viali. Mette a referto undici gol (dieci in campionato, uno in coppa), permettendo ai bianconeri di chiudere la stagione, interrotta a marzo causa Covid, fuori dalla zona retrocessione e dai playout. E’ il momento di tentare il grande salto. In B arriva la chiamata del Pordenone: i neroverdi lo prelevano per la stagione 2020/21 direttamente dal Torino. Sotto il punto di vista dei numeri non fa benissimo. Ma uno dei suo 3 gol in campionato è quello che vi abbiamo raccontato all’inizio e che salva ufficialmente i friulani, L’anno scorso, però, la retrocessione, nonostante altre 5 reti. E’ tempo di andare. C’è una nuova avventura a Cosenza da iniziare: da carnefice, anzi cacciatore, Butic è diventato Lupo.