«Ringrazio il Cosenza per avermi fatto crescere professionalmente e umanamente, dandomi l'opportunità di fare della mia passione un lavoro»
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Lungo post sui social dell’ormai ex responsabile del settore giovanile Sergio Mezzina che ha scelto Instagram per salutare il Cosenza Calcio. E’ ufficiale da oggi la rescissione del suo contratto con un anno d’anticipo, dopo 6 stagioni passate in rossoblù. Ecco le sue parole.
Il post di Sergio Mezzina
«Si chiude dopo sei stagioni, oltre che di fatto, da oggi anche ufficiale, il mio rapporto con il Cosenza Calcio, essendo venuti meno i presupposti per proseguire il mio lavoro. Chi mi conosce bene, e ha condiviso il mio percorso, può capire quanto mi sia costato tutto questo…
In questo momento particolare sono tanti i pensieri e le emozioni che si alternano dentro di me. Preferisco però fermare quelle più belle, tante, vissute in sei anni. Sei...un bel pezzo di vita.
Ricordo la gioia che ho sempre provato guardando nei loro occhi l'emozione e la felicità dei ragazzi alla firma del tesseramento per il Cosenza . La storica qualificazione ai playoff Primavera, il batticuore agli esordi dei ragazzi del settore giovanile con la prima squadra, le lacrime al gol di Zilli contro il Cittadella, le vittorie storiche contro Roma ed Empoli di under 16 e under 17. Ma la cosa più importante che resta è la costruzione dei rapporti umani, un microcosmo di relazioni e di vibrazioni positive. Ho sempre pensato che si viva per lasciare qualcosa, e spero di averlo fatto sia come professionista che come uomo, nei confronti di tutte le persone che ho incrociato nel mio viaggio cosentino. Tecnici, ragazzi, direttori, collaboratori della sede e segretari. Mi sento di ringraziarli tutti, soprattutto chi nei momenti difficili mi ha continuato a rispettare e sostenere prima come uomo e poi per il ruolo ricoperto, ea farmi sentire la propria presenza. Di voi mi mancheranno troppe cose .E poi gli allenamenti, i dialoghi coi ragazzi, i confronti con gli staff, le trasferte, le vittorie e le sconfitte, sempre portatrici di insegnamenti.
Come dimenticare poi al seguito della prima squadra le emozioni forti della salvezza nell'anno del Covid, e gli spareggi playout con Vicenza e Brescia. L' abbraccio con Kevin quando, provati, chiusi all'interno dello stadio di Brescia a notte fonda dopo la partita, ci ripetevamo che no, non poteva essere solo fortuna. Ma che vi fosse un fattore speciale, che probabilmente è quello che è mancato nel corso dell'ultima stagione. Ho cercato sempre di costruire ponti anziché muri e forse proprio la forza dei rapporti umani ha permesso ai nostri gruppi di superare le criticità e restare uniti, essere famiglia.
Non sta a me fare un bilancio e valutare il mio lavoro, ci penserà il tempo. Chi ha lavorato con me sa, e può farlo. Chi prova a farlo da fuori, dovrebbe sempre contestualizzare tutto, tenendo conto di investimenti, risorse, strutture, bacino di utenza. Personalmente posso dire che abbiamo portato (plurale voluto, perché senza il lavoro dei nostri tecnici e la sinergia con quelli della prima squadra non sarebbe stato possibile), OTTO calciatori della Primavera a giocare in prima squadra in gare ufficiali di campionato (11 compresa la coppa Italia), per un totale di 10110 minuti, contribuendo fattivamente alla quota minutaggio sotto del Club. Inoltre sono stati effettuati 5 trasferimenti di calciatori a Sassuolo, Genoa, Fiorentina ed Empoli.
Ringrazio il Cosenza per avermi fatto crescere professionalmente e umanamente, dandomi l'opportunità di fare della mia passione un lavoro e la possibilità di confrontarmi con realtà professionistiche nazionali di livello con dirigenti qualificati e autorevoli. Ringrazio i miei staff per il continuo stimolo professionale, ma soprattutto i miei giocatori. Senza di loro non avrei potuto fare tesoro dei miei errori, mi bastava guardarli negli occhi per capire se stavo lavorando bene oppure no. Li seguirò sempre con affetto e sono certo che tra loro ci siano altri che, se valorizzati e curati nella maniera giusta, possano vestire la maglia della prima squadra a breve. Un augurio speciale lo faccio al mio successore, l'amico Benedetto, persona di valori umani importanti e professionista serio e con cui abbiamo condiviso il percorso.
Infine ringrazio la gente di Cosenza che ho conosciuto e che mi ha testimoniato stima e affetto, la sua semplicità e il suo cuore grande, e una città e un territorio che ho imparato a vivere ed amare tanto da convincermi di restare a vivere qui, finchè non dovessero nascere altre opportunità che mi costringeranno a trasferirmi. Qui mi sento a casa. Approfitterò di questa sosta forzata per studiare, aggiornarmi, visionare partite e continuare a tenere vivo il fuoco della mia passione per questo sport.
Resto a vita tifoso di questi colori, indelebili dentro me, e soprattutto di tutti i ragazzi che avranno l'onore di indossare questa maglia. A loro auguro che sia data sempre la possibilità di coltivare il proprio sogno. Vi voglio bene. Forza Lupi».