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Era lo scorso 20 dicembre quando, nel brindisi con gli sponsor, il presidente Guarascio si diceva sicuro della restituzione dei quattro punti. La penalizzazione che il Cosenza si porta dietro da inizio anno, che grava come la proverbiale spada di Damocle sulle teste di Florenzi e compagni, secondo il patron rossoblù sarebbe stata tolta. Ieri, invece, il collegio di garanzia del Coni ha detto di no. La penalizzazione resta, il meno quattro resta, il Cosenza resta… Ultimo. Con buona pace del presidente Guarascio, che invece si era detto sicuro, appena un mese fa, del contrario. Certo, la compensazione delle spese giudiziarie è un punto un po’ strano nel dispositivo del Coni. Sicuramente, il nostro mestiere di giornalisti ci impone di attendere le motivazioni del terzo grado di giustizia sportiva. Ma da un punto di vista meramente calcistico, ché di questo si tratta, il Cosenza Calcio è ultimo con quattro punti di penalità. Che non sono da addebitare né ad Alvini, né a Delvecchio, né a Micai e soci. E quindi torniamo al titolo di quest’articolo. Presidente Guarascio, ora cosa si fa?
Penalizzazione Cosenza, dopo il terzo grado si attendono delle risposte
All’una e ventiquattro di notte del 22 gennaio, scollinate dunque circa sei ore dalla conferma del meno quattro arrivata poco dopo le 19, le pagine social dei Lupi sono ferme all’addio di José Mauri. Della conferma della penalizzazione al Cosenza Calcio giunta dal Collegio di Garanzia del Coni, neanche l’ombra. Ma non è questo il punto, tanto i commenti sui social rossoblù sono ormai serrati. O meglio, non è solo questo. Come nella giustizia ordinaria si attende la Cassazione, nella giustizia sportiva si attende il CONI. Si tratta dell’ultimo grado di giudizio, l’equivalente della Suprema Corte. E quindi, se finora c’era la seppur minima possibilità di una restituzione anche parziale dei punti, l’istituto a cinque cerchi ha confermato il niet già espresso dai precedenti gradi di giudizio. Adesso, caro presidente Guarascio, servono delle risposte. Risposte a domande ben precise.
Presidente Guarascio, servono delle risposte a una piazza stanca
Tante le domande a cui il numero uno di via degli Stadi dovrebbe rispondere. Le prime andrebbero fatte risalire all’incontro con la stampa di ottobre. Ma a rimbalzare sono ancora una volta le dichiarazioni con cui abbiamo aperto questo articolo. Quelle rilasciate agli sponsor: «Ci ridaranno i punti che ci hanno tolto». E invece, dopo l’ultimo grado di giudizio, il meno quattro di penalizzazione è ancora vicino alla voce Cosenza Calcio in fondo alla classifica di Serie B. Da cosa derivava questa sicurezza? Come mai, presidente Guarascio, era così sicuro della restituzione di quei quattro punti che oggi collocherebbero i rossoblù almeno ai playout? Come mai i commenti sui social ufficiali sono chiusi? Cos’è realmente successo la sera dei biglietti del derby? Cosa l’ha convinta a mettere le Curve a trenta euro per poi fare dietrofront quando la città si è scatenata contro una scelta che, eufemisticamente, potremmo definire impopolare? E ancora: sui pignoramenti per i quali lei stesso si definiva «allibito», quali novità ci sono? A queste, e ad altre domande, il presidente Guarascio dovrà rispondere. Per rispetto di una città intera. Che adesso è davvero stanca.