Sono passati 34 anni ma sembra ieri. Lo spareggio di Pescara per evitare la Serie C1 contro la Salernitana è una delle date che nessun tifoso del Cosenza può dimenticare. L’orgoglio rossoblù che viene esaltato da quella giornata. Un campionato di grandissima sofferenza finito in tripudio contro gli avversari di una vita.

La partita

Oggi, il playout tra Salernitana e Sampdoria, con il ritorno giocato il 20 giugno, sembra quasi un record. All’epoca giocare gli spareggi in Serie B a fine giugno era la normalità. Quella tragica, ultima giornata di campionato di 10 giorni prima, con il 2-0 per la Salernitana, aveva ammalinconito un’intera città. Sarebbe stato spareggio contro i granata per evitare l’inferno della Serie C. La scelta dell’ “Adriatico” di Pescara per la partita poi, non fece altro che alimentare la polemica. Geograficamente la città abruzzese è molto più vicina a Salerno. E sugli spalti infatti è 12. 000 contro 5. 000. La prevalenza granata è netta, così come il loro entusiasmo, carichi dalla vittoria contro i lupi in campionato. Ma il Cosenza in campo è più forte e Reja lo sa. I rossoblù dominano ma la partita sembra stregata. La chance fallita da Compagno ben oltre l’ultimo minuto di gioco sembra essere l’emblema di una giornata maledetta.

La gioia infinita

Al 7′ del primo tempo supplementare la gioia infinita scandita dalla voce di Bruno Pizzul in diretta nazionale. Allora infatti la Rai trasmetteva gli spareggi di Serie A e Serie B, oltreché i recuperi delle partite rinviate. “Napolitano e…pallone per Marulla, attenzione Marulla, tiro, gooool”. Immagini che si possono vedere anche solo leggendone il testo. E’ il gol che salverà il Cosenza e condannerà la Salernitana. Ed è la telecronaca di Bruno Pizzul, scomparso a marzo, che conterrà al suo interno per sempre un falso storico che la rende ancora più magica. L’assist al 9 del Cosenza infatti non lo fa Ugo Napolitano ma Angelo Aimo. L’1-0 di Marulla vale una permanenza in B che rimarrà nella storia. A Cosenza sarà festa grande. Con i tifosi che torneranno in città ebbri di gioia e quelli rimasti a casa che festeggeranno per tutta la notte.

Le parole di Marulla

E non fu un caso che a segnare quel gol fu Gigi Marulla. Il simbolo, il bomber, l’attaccante che rinunciò a qualsiasi altra destinazione pur di difendere la maglia del Cosenza. Colui che ha reso immortale la data del 26 giugno. Allora, ora e per sempre: “La sensazione era quella di salvare l’intera regione, salvare la mia terra. Avevo tanta rabbia in corpo e tanta paura, perché se oggi retrocedeva il Cosenza, retrocedeva un’intera regione. Per cui su quella palla ho scaricato tutta la mia rabbia e quando ho visto la palla in rete ho provato una gioia immensa che è difficile descrivere”.