La protesta corre sui social dopo che un tifoso del Cosenza, Fabio Apicella, ha raccontato una triste vicenda dal proprio profilo Facebook. Per conto suo e di altri amici diversamente abili ha contattato stamattina la società del Benevento, chiedendo lumi su come poter accedere nel settore ospiti del “Vigorito”. Questo per organizzare con largo anticipo la trasferta che vedrà impegnati i rossoblù sul Sannio la settimana prossima. 

Difficoltà per i diversamente abili

Apicella scrive così: «Stadio del Benevento, costruito anche per la Serie A. Stamattina, però, mi è stato risposto telefonicamente dalla società Benevento Calcio che le persone diversamente abili non possono accedere nel settore ospiti perché non attrezzato». Il fan del Cosenza fornisce sempre più particolari e dopo un laconico «Ci “può stare”», va dritto al punto del discorso. «Alla mia domanda se potessimo allora accedere nel settore Tribuna Distinti – racconta -mi è stato risposto che non essendo residenti lì, ci sarebbe stato precluso». Insomma, il match di domenica prossima alle 15 per il momento potrà vederlo soltanto in tv.

Indignazioni di tifosi e sportivi

La storia ha scatenato l’indignazione da parte di molti supporter rossoblù che pretendono una presa di posizione immediata a Guarascio e al Cosenza. Non solo, perché sono tanti quelli che si chiedono il perché di risposte del genere. La normalità avrebbe voluto che dall’altra parte della cornetta si cercasse di trovare una comoda e immediata soluzione, anziché fare come Ponzio Pilato. Gli amici e compagni di Fabio Apicella si sono già attivati per far sentire la loro voce e protestare ufficialmente con il club giallorosso. Vorrebbero che al loro fianco si schierasse immediatamente Via degli Stadi in modo da avere un alleato in grado di amplificare il caso. Alla gara di Benevento mancano ancora 11 giorni e, se chi di dovere vorrà, uno sbocco positivo alla faccenda può essere ancora trovato. Questo fermo restando l’inadeguatezza di tanti impianti italiani alle esigenze di tifosi diversamente abili. 

Il post di Fabio Apicella