Novità assoluta in provincia di Cosenza. L’Asp ha comprato oltre 300 test sierologici che fino a ieri sono stati eseguiti, su base volontaria, su 60 operatori sanitari del 118 di Cosenza, come ci conferma direttamente il direttore del servizio di primo intervento, Riccardo Borselli. Si tratta di test-rapidi che l’Azienda Sanitaria Provinciale ha acquistato nei giorni scorsi che, come sappiamo, servono a verificare se un soggetto abbia o meno gli anticorpi per il virus. Parliamo di igm (gli anticorpi che si formano durante l’infezione) e igg (gli anticorpi che rimangono anche dopo l’infezione). Nel caso del coronavirus, però, non si sa fino a quando restano. Il tampone, tuttavia, rimane l’unico strumento per affermare con certezza se l’infezione sia in corso o meno.

Una strategia sanitaria per contenere il Covid19

«L’Asp di Cosenza ha un’unità operativa acquisizione beni e servizi che ha provveduto ad acquistare i test sierologici, tutti certificati e messi a disposizione del personale del 118 di Cosenza» afferma il dottore Riccardo Borselli. «Abbiamo iniziato l’altro ieri a farli e ad oggi posso dire che su 60 operatori sanitari nessuno ha avuto esito positivo. Rimane il fatto che servirebbe sempre il tampone per avere la certezza in caso di positività al test rapido. Sappiamo però che l’esito del tampone arriva anche a distanza di 36 ore dall’esecuzione. Non potendo aspettare così tanto tempo, l’Azienda ha studiato questa strategia che ora sarà a disposizione dei presidi ospedalieri di Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro e alle zone in cui ci sono le tende pre-triage. Così sapremo se il paziente è realmente un caso sospetto Covid19 o se deve percorrere una strada diversa».

Quindi, 300 test rapidi da consegnare nelle prossime ore negli ospedali Spoke, tra cui Castrovillari, che serviranno ad avere un quadro più completo dei pazienti che vengono soccorsi in condizioni gravi. «Se una persona ha un infarto, non possiamo attendere. Dobbiamo agire con tempestività, avendo un primo screening del paziente. Questo vale anche per altre patologie, visto che oggi tutti hanno l’etichetta di caso sospetto fin quando non arriva l’esito del tampone».

«Tamponi anche alle associazioni di volontariato»

«Ne abbiamo fatti quasi 500 e solo un operatore di Rogliano è risultato positivo. Parliamo di un comune che rientra in quelli considerati “zona rossa”». Saranno sottoposti a tampone anche le associazioni di volontariato che fattivamente contribuiscono all’emergenza sanitaria, che sia Covid19 o casi urgenti no Covid19. «Sono nella lista. Già il fatto che non debbano operare sul fronte Covid è una cosa importante». Interventi tuttavia che sarebbero stati fermati qualche settimana fa dal commissario Zuccatelli, quando alcune associazioni sarebbero intervenute in diverse “zone rosse” su chiamata della Centrale Operativa.

Infine, il dottore Riccardo Borselli lancia un messaggio ai colleghi della medicina di Prevenzione: «Stanno facendo un lavoro encomiabile, cercando di contenere il più possibile l’ondata epidemica. Il caso Torano ha complicato la situazione». Purtroppo.