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Un terremoto «devastante, ma forse prevedibile», causato anche dalla mancanza di collaborazione da parte «dei protagonisti della disfatta». Così la Uil cosentina sintetizza il dramma economico e giudiziario che vive l’Amaco dopo la richiesta di liquidazione giudiziale avanzata dalla Procura e di prossima definizione davanti al Tribunale civile.
A preoccupare il sindacato, va da sé, è soprattutto il futuro dei lavoratori, già piegati da «pagamenti degli stipendi spesso erogati in ritardo rispetto al 27 del mese, cassa integrazione, tagli del salario con l’abolizione del contratto di secondo livello» e vieppiù dalla «mancanza di serenità che deriva da un lavoro stabile e sicuro, che dà sicurezza alle loro famiglie nonché un servizio efficiente ai cittadini».
Vogliono «chiarezza» e pretendono «risposte» il segretario generale e quello territoriale di Uil Trasporti, Antonio Rota e Andrea Mazzuca, e il segretario generale della Cst Uil, Paolo Cretella, chiedendo «interventi urgenti perché ai lavoratori di Amaco e ad i cittadini di Cosenza vengano garantiti lavoro e servizi».
In una nota congiunta, il terzetto ripropone al sindaco Franz Caruso la richiesta di un tavolo permanente per monitorare in modo costante l’evoluzione della vicenda «senza attendere, passivi, il giorno destinato agli organi giudiziari. Eventuali errori o colpe di ogni amministrazione – aggiungono – non dovranno ricadere sui lavoratori, né tanto meno sull’utenza».
I sindacalisti chiedono soprattutto rassicurazioni in merito alle spettanze economiche dei lavoratori e fanno appello a tutte le forze politiche e istituzionali: «Amaco – sottolineano – è una realtà di servizio pubblico e sociale storica della città di Cosenza e pertanto auspichiamo rimanga tale. La cessione o il passaggio ad altra eventuale società, non crediamo venga gradita né dai lavoratori né tanto meno dai cittadini di una città capoluogo che perderebbero un pezzo di storia».