Il tribunale di Cosenza, in composizione monocratico, rappresentato dal giudice Stefania Antico, ha assolto Simone Funaro, 29 anni, difeso dall’avvocato Pietro Sammarco, Mirko Chiarello, 25 anni, difeso dagli avvocati Pasquale Vaccaro e Maria Giuseppina Torchia). La sentenza d’assoluzione è stata emessa per non aver commesso il fatto. I due imputati erano stati tratti a giudizio per aver, la notte dell’1 settembre 2016, appiccato il fuoco, allo scopo di danneggiarla, all’autovettura di proprietà di un uomo parcheggiata a Grimaldi.

La persona offesa, nella querela sporta la sera del fatto ed in due integrazioni di querela sporte ad una settimana di distanza, aveva dichiarato di essersi affacciato dal balcone di casa subito dopo che l’incendio era divampato, di aver visto tre persone scappare e di aver riconosciuto Chiarello e non Funaro. Precisava però che con il Funaro, pochi giorni prima dell’incendio, aveva avuto un acceso diverbio.

La parte offesa, escusso oggi in dibattimento a seguito di accompagnamento coatto, ha modificato sostanzialmente le dichiarazioni rese in precedenza affermando innanzitutto di non aver avuto alcun diverbio con Funaro e che quella notte aveva visto scappare sia Chiarello che Funaro dall’auto in fiamme.

I difensori dei due imputati hanno contestato vibratamente le dichiarazioni rese dalla persona offesa, hanno chiesto ed ottenuto l’acquisizione della querela e delle integrazioni sporte in precedenza, evidenziando l’inattendibilità del narrato della persona offesa e le numerose incongruenze manifestate nell’escussione dibattimentale.

All’esito dell’istruttoria dibattimentale l’ufficio di procura, ritenendo attendibile la persona offesa, ha sollecitato la condanna dei due imputati alla pena di sei mesi di reclusione mentre il giudice monocratico ha ritenuto di assolverli per non aver commesso il fatto.