di Maria Elena Grande

Oggi un gruppo di detenuti della sezione di media sicurezza del carcere di Cosenza ha dato inizio ad una animosa protesta: i detenuti si sarebbero rifiutati di rientrare dai passeggi e avrebbero cercato di entrare in un’altra sezione per aggredire due detenuti di nazionalità marocchina. Questi ultimi, la sera precedente, avevano dato fuoco ai materassi della loro cella in segno di protesta dopo essere stati picchiati e minacciati. La notizia è stata comunicata nella giornata da Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Ciccone, segretario regionale.

Nei giorni scorsi, i due detenuti marocchini sono stati vittime di una grave aggressione da parte di alcuni detenuti della media sicurezza. Durante l’aggressione, un assistente capo della polizia penitenziaria è rimasto ferito, non gravemente, mentre cercava di fermare i facinorosi per evitare l’aggressione.

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«Chiediamo al Provveditore e al Dipartimento di verificare se i vertici del penitenziario di Cosenza abbiano preso misure adeguate per evitare questi gravi episodi che stanno mettendo seriamente a rischio la sicurezza della struttura e l’incolumità di chi vi lavora o vi è detenuto» hanno dichiarato Durante e Ciccone. «È necessario esaminare le iniziative prese dal direttore e dal comandante. Il personale si sente sempre più abbandonato». Il direttore Giuseppe Carrà, intervenuto prontamente, era oggi in sostituzione della titolare, la dottoressa Maria Luisa Mendicino.

La Polizia Penitenziaria è da sempre la forza delle carceri italiane e, nel caso odierno del carcere cosentino, ha dimostrato, nonostante l’esiguità di forze, di saper domare e incalzare anche le situazioni più complesse, mediando con professionalità e pazienza. Il comandante, dirigente aggiunto di Polizia Penitenziaria, Di Gioia ha prontamente spento l’agitazione grazie ad una importante opera di mediazione.