Sono tre gli indagati, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive in relazione al caso di botulino a Diamante (Cosenza). Lo rende noto la Procura di Paola sottolineando che gli indagati sono il commerciante ambulate che avrebbe venduto il prodotto contaminato e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti. Le persone decedute sono un uomo originario del Napoletano e una donna residente nel cosentino, deceduta nella giornata di ieri.

«Le indagini - scrive la Procura guidata da Domenico Fiordalisi - hanno sinora consentito di accertare che le vittime e i soggetti contagiati avevano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un commerciante ambulante operante nel territorio di Diamante. Su disposizione del sostituto procuratore Maria Porcelli, è stato sequestrato il furgone adibito alla vendita ambulante».

I primi rilievi, prosegue la nota della Procura, «indicano che il mezzo stazionava per l'intera giornata sotto il sole, condizione che potrebbe aver favorito la proliferazione delle tossine botuliniche in prodotti deperibili, soprattutto se non adeguatamente conservati». Gli inquirenti evidenziano anche che «le ipotesi accusatorie sono in fase embrionale e saranno sottoposte a ulteriori verifiche tecniche e scientifiche, anche con il supporto dei Nas e dell'Asp di competenza. L'autorità giudiziaria si riserva ogni altra ulteriore determinazione all'esito degli accertamenti e microbiologici».

«Va evidenziato - è scritto nella nota - che, in alcuni casi, il decorso clinico è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi, in quanto i sintomi non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con intossicazione da botulino, ritardando pertanto l'avvio del trattamento specifico». La Procura della Repubblica «continuerà a seguire con la massima attenzione l'evolversi della vicenda, nella consapevolezza della sua rilevanza per la salute pubblica e la sicurezza alimentare». «Si invitano eventuali altri consumatori che abbiano acquistato alimenti da ambulanti nella zona di Diamante nei giorni precedenti al manifestarsi dei sintomi, a rivolgersi con urgenza alle strutture sanitarie» conclude la Procura.

Le vittime

Sono un turista campano di 52 anni ed una donna di 45 anni di Praia a Mare (Cosenza) le due persone morte per la sospetta intossicazione da botulino che si è verificata nel cosentino.
Luigi di Sarno, di Cercola (Napoli), si è sentito male dopo avere mangiato un panino nel track food a Diamante. Dopo essersi recato in una clinica privata di Belvedere Marittimo dove gli è stato consigliato di recarsi in una struttura più attrezzata, l'uomo ha deciso di rientrare in Campania. Durante il viaggio, però, le sue condizioni si sono aggravate. E' intervenuta anche l'eliambulanza ma l'uomo è morto prima di arrivare all'ospedale di Lagonegro.
Anche la donna, si è sentita male dopo avere mangiato dallo stesso commerciante. Ed anche lei si è recata nella clinica di Belvedere Marittimo dove però non sarebbe stata sottoposta ad alcuni intervento. La donna è morta ieri.

Alla procura di Paola, l'indagine si allarga. Al vaglio degli inquirenti c'è un secondo decesso sospetto. Intanto, oggi, il titolare dell'attività è stato ascoltato alla presenza del suo legale.