«Le concessioni demaniali che sono state date dal capo dell’Ufficio Demanio di questo Comune dall’ingegnere Claudio Adduci continueremo a ritenerle valide ed efficaci, anche in virtù di quei principi che si conoscono in materia».  È il commento del sindaco di Santa Maria del CedroUgo Vetere, all’indomani di una sentenza del Consiglio di Stato che in materia di direttiva “Bolkestein” dichiara l’illegittimità delle deroghe delle concessioni balneari.

In sostanza, quei sindaci che hanno concesso la deroga agli operatori turistici dei propri comuni devono ravvedersi, anche in virtù dei «principi della Corte di Giustizia Ue» e dare «immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale». Ma nel territorio del Tirreno cosentino, dove l’economia si regge in larga parte sul turismo balneare, la situazione è dura da digerire. Vetere, primo cittadino del Comune che è stato tra i primi a concedere le deroghe, non ha nessuna intenzione di fare passi indietro: «Un provvedimento, affinché venga meno, deve essere impugnato da un qualcuno che abbia un interesse, o eventualmente da un ente. Se qualcuno lo impugnerà, finiti i gradi di giudizio le autorità ci diranno che queste concessioni non sono valide. Dopodiché valuteremo il da farsi». Intanto, «aspettiamo di leggere la pubblicazione della sentenza».

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU LACNEWS.IT