Corigliano Rossano ad alta tensione. Dopo l’’atto intimidatorio ai danni della presidente del consiglio comunale, Marinella Grillo, quest’oggi il sindaco Flavio Stasi ha denunciato sui social altri fatti incresciosi: messaggi in codice inviati sul suo profilo Instagram e su quello di un assessore.

Il primo cittadino non solo ha denunciato pubblicamente l’accaduto con un post sui social in cui ha pubblicato anche gli screenshot della conversazione, ma denunciato tutto alle forze dell’ordine.

Nel messaggio le emoticons inviate al sindaco sembrano inequivocabilemente legate ai fatti accaduti tra sabato e domenica, l’auto della presidente Grillo mandata in fumo. 

«Cari concittadini, io non sono molto sveglio, ma mi affido all’intelligenza collettiva della mia comunità: secondo voi – scrive Flavio Stasi sui sociale – questi messaggi pieni di disegnini, ricevuti ieri da me e da un assessore, possono avere qualche correlazione con l’incendio dell’auto della nostra cara Presidente del Consiglio?»

«Ovviamente sono messaggi che abbiamo sottoposto alle forze dell’ordine, ma ci tenevo a chiedere anche alla mia comunità una opinione, perché voglio che la mia gente sia più consapevole, sia più informata, sia più “incazzata” per ciò che sta accadendo, per l’effetto negativo che ha sulla città questa manica di vigliacchi, perché quello di Marinella è solo l’ultimo caso, il più grave». 

«Io non so se è un messaggio in codice – scrive ancora Stasi sui sociale – non me ne intendo, ma se fosse un tentativo di impaurirci mi dispiacerebbe molto per gli autori, perché davvero hanno impiegato il loro tempo molto, molto male».

Il sindaco di Corigliano Rossano ringrazia poi «il Questore Cannizzaro, ed il Prefetto Ciaramella per aver anticipato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza a domani pomeriggio, precedentemente convocato per giovedì: sono certo sarà utile ed importante. Contestualmente voglio ringraziare tutti coloro che, dentro e fuori dalle istituzioni, ci stanno facendo pervenire un messaggio di vicinanza: grazie di cuore. 

Questa volta – chiosa Fravio Stasi – nessuno può girarsi dall’altra parte».