Avevamo raccontato la preoccupazione dell’associazione Arcigay Cosenza che, dopo aver lasciato la Casa delle Culture, si è ritrovata senza un tetto. La presidente Alessandra Lucanto, dopo una prima interlocuzione con il Comune, ha contattato la cooperativa che gestirà lo storico edificio, per vent’anni dimora anche di Arcigay (fu la sindaca Catizone ad affidarli quegli spazi). Al momento, però, le cose sono sospese e ai dubbi è subentrata la paura di non riuscire più a dare un riferimento a tante persone che vedono l’associazione come un imprescindibile punto di riferimento.

A rispondere e chiarire le cose è il consigliere Francesco Alimena, con delega al centro storico, con cui l’associazione si è interfacciata più volte. «Devo dire la verità, mi sento ferito. Come amministrazione abbiamo sempre manifestato vicinanza alla causa di Arcigay, molti si sono tesserati proprio per sostenere l’associazione, non capisco questa presa di posizione, questi appelli pubblici».

Secondo Alimena gli impegni già presi saranno onorati. «Abbiamo fatto un incontro, alla presenza dello stesso sindaco Caruso, non più tardi del 15 novembre scorso, quando ci siamo visti per discutere del Pride 2024. In quella sede era già stato garantito che non avremmo lasciato indietro nessuno, men che meno Arcigay che purtroppo, va detto, non ha mai avuto dalla sua una delibera ufficiale che legittimasse la presenza fissa alla Casa delle Culture. Nonostante questo, anche il sindaco ha sottolineato che l’associazione non dovrà preoccuparsi e che la situazione verrà risolta.

Dobbiamo, però, dar modo alla cooperativa che gestirà la struttura di mettersi a regime, poi faremo le valutazioni su spazi e possibilità. Mi piacerebbe che la sede di Arcigay restasse nel centro storico. Voglio ricordare che a gennaio andremo a inaugurare tutti e tre i Poli culturali, tra cui il co-working di San Gaetano, e sicuramente una location più che dignitosa salterà fuori. Se non sarà nel centro storico allora sarà altrove, ma posso garantire che non sarà questa amministrazione a lasciare fuori Arcigay».