La registrazione effettuata il 15 febbraio 2018 dall’ex senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra, ha avuto conseguenze giudiziarie per Giuseppe Cirò, all’epoca capo staff della segreteria del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto.

Durante una conversazione svoltasi proprio nell’abitazione di Morra, Cirò avrebbe offeso la reputazione del pubblico ministero di Cosenza, Giuseppe Cozzolino, all’epoca impegnato in diverse inchieste sulla pubblica amministrazione. Il magistrato, una volta appreso il contenuto dello scambio di vedute registrato, decise di sporgere querela, dando il via a un procedimento penale incardinato dinanzi al Tribunale di Salerno.

Nell’imputazione formulata dalla procura campana si faceva riferimento ad alcune dichiarazioni di Cirò, secondo cui il pm Cozzolino non era imparziale perché “usciva a cena con gli indagati”. Tuttavia, un precedente procedimento disciplinare a carico del magistrato — conclusosi con esito favorevole — aveva chiarito che la persona citata nella frase, Carmine Potestio, non era all’epoca sottoposta a indagini.

Al termine del dibattimento, il giudice di Pace di Salerno ha condannato Giuseppe Cirò per il reato di diffamazione, riconoscendogli le attenuanti generiche e comminandogli una multa di 600 euro. Cirò dovrà inoltre risarcire il danno, la cui entità sarà definita in separata sede.