Il caso di cui parliamo è approdato di recente davanti al Riesame di Catanzaro. Amministratori anonimi fissano orario e luogo dove cedere la sostanza. Le famiglie non sottovalutino questo “nuovo” fenomeno criminale
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Il traffico di droga, come evidenziano diverse fonti investigative, è diventato il business principale delle organizzazioni criminali. La ’ndrangheta si colloca al vertice di questa “speciale” classifica grazie a una rete ramificata in tutto il mondo, alimentata da broker esperti pronti a far arrivare in Italia, da ogni parte del pianeta, ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Una volta giunta sul territorio nazionale, a chi viene destinata? Ogni area è divisa in “piazze di spaccio”. Numerose operazioni di polizia giudiziaria hanno certificato nel tempo questo modus operandi, ma nell’ultimo periodo si sta consolidando un nuovo “sistema” per incentivare l’acquisto di cocaina, marijuana e hashish.
A Cosenza, infatti, secondo un’indagine della Procura, da poco approdata sulle scrivanie dei giudici del Riesame di Catanzaro, i soggetti dediti al traffico di droga avrebbero studiato un’alternativa che porta dritto ai social network. È attraverso le app del gruppo Meta che i criminali invitano i potenziali assuntori a seguire determinate pagine e, una volta manifestata l’intenzione di acquistare “erba” o altro, l’amministratore - rigorosamente anonimo - fissa un appuntamento in luoghi sempre diversi della città.
Gli investigatori hanno per ora individuato questo nuovo meccanismo all’interno di un mondo, quello del web, nel quale le finalità illecite si moltiplicano a centinaia. E se i social diventano anche la nuova frontiera dello spaccio, significa che il fenomeno criminale di cui parliamo rischia di essere devastante per le nuove generazioni.
Le famiglie, pertanto, tengano gli occhi aperti, senza sottovalutare alcun segnale che proviene dai propri figli.

