Già solo a pronunciare la parola estate viene spontaneo fantasticare su dove e come trascorrere piacevolmente i propri giorni di ferie, sotto l’ombrellone o in riva al lago o in mezzo ai boschi. Ma per chi invece è costretto a restare in città, o per mancanza di ferie o per mancanza di soldi, Cosenza purtroppo offre ben poco.

Musica e locali 

Niente intrattenimento musicale, salvo i concerti della rassegna Mood Summer al parco fluviale (ultimi due appuntamenti però nella cornice suggestiva della Sila e del lago Cecita per quanto raggiungibili grazie al trenino della Sila) e da quella di Invasioni, conclusasi questa però in una sola settimana di luglio. Il mese di agosto, invece, oltre al suono delle cicale, non offre altro. 

A cavallo del ferragosto, poi, difficile se non impossibile, trovare alzata la saracinesca di un locale in cui poter andare a mangiare o bere qualcosa. E se meglio organizzati sono i localini della zona di Rende, vicino al Borromeo, dove anche a ridosso dei giorni clou sia un aperitivo sia una cena o un dopo cena non diventa un’impresa, a Cosenza chiusi pure quei tre o quattro locali all’inizio di Viale parco, vicino al centro commerciale I due fiumi, dove di tanto in tanto la sera qualche dj o gruppo locale si esibiva. 

Chiusi i laboratori di analisi

Persino andare al supermercato o, ancora peggio, dover fare delle analisi o degli accertamenti non è possibile nelle due settimane ambite da tutti per andare in ferie, attestando l’assoluta noncuranza per chi resta in città, come se ci fosse un tempo – e uno solo – in cui poter elargire cure e, di conseguenza, averne bisogno. E questo oltre ad una mancata organizzazione dei privati nel conciliare il piano ferie in modo da garantire ai cittadini i necessari servizi, evidenzia il fatto che a vedere il calendario con un agosto tutto rosso, è in primis proprio l’amministrazione comunale a cui poco importa di pensare a qualcosa, anche minimo, per chi la città la vive e la vive anche d’estate. Dal 10 al 22 agosto incluso. 

Né concerti né cinema nelle ville comunali

Se in tutte le altre città d’Italia, le piazze e soprattutto i parchi si trasformano in cornici per concerti, spettacoli, giochi e belle atmosfere, a Cosenza neanche la musica che venga dalla radio di un bar: quello della Villa Vecchia, meta da sempre per una passeggiata al fresco, è chiuso ormai da tempo. E il chioschetto all’entrata non si sa bene se e quando poterlo trovare aperto. Situazione per nulla allettante alla Villa Nuova dove, oltre a delle panchine su cui giocare a carte con gli amici o trovare ristoro dopo una giornata di caldo, è tutto piuttosto desolante. Stessa cosa alla villetta di via Roma: bisogna solo sperare in qualche festa organizzata dai ragazzi del quartiere. Peccato. 

Peccato non pensare di trasformare anche con poco questi punti di verde della città in luoghi accoglienti. Magari anche con un maxi schermo e una locandina con una programmazione che per quanto ridotta di certo renderebbe felici i nostalgici del cinema all’aperto. Si preferisce invece lasciare respirare una atmosfera soffocante di desolazione che ben poco si concilia con l’idea di svago e divertimento legata all’estate. Forse resta solo da sperare che la programmazione televisiva sia in grado di regalare un intrattenimento più stimolante e piacevole. Altrimenti il ferragosto in città è destinato a trasformarsi in un’esperienza quasi mistica, di silenzio e di raccoglimento.