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È l’estate della zanzara West Nile e del ragno violino. Le cronache italiane sono state inondate da notizie ferali riguardanti i due insetti: il primo – il ragno violino – è una specie comune nel nostro territorio italiano e il suo morso in alcuni casi può scatenare reazioni necrotiche che necessitano di un intervento immediato. Non accade sempre, ma se ci si accorge di strani segni sul corpo meglio rivolgersi subito al Pronto soccorso. La seconda è la zanzara West Nile, che già nel nome richiama l’origine egiziana. A Cosenza si sono registrati diversi casi a stretto giro: quello di un 85enne della provincia, che è guarito dopo un trattamento sanitario ricevuto all’ospedale dell’Annunziata, quello di un novantenne, sempre del Cosentino, che purtroppo non ce l’ha fatta e l’ultimo il caso di Laurignano.
Questo virus, benché spesso asintomatico, può in rari casi evolvere in forme gravi, come evidenziato dal Ministero della Salute. Solo nell’1% delle infezioni, infatti, la cosiddetta “febbre del Nilo occidentale” può portare a complicazioni neurologiche e, in casi estremamente rari, a una encefalite letale.
Di che virus si tratta
Il virus West Nile appartiene alla famiglia dei flavivirus ed è trasmesso principalmente dalla zanzara comune, la Culex pipiens. Sebbene la maggior parte delle persone infettate non sviluppi sintomi, nel 20% dei casi possono manifestarsi febbre, mal di testa, dolori muscolari e affaticamento, sintomi che in genere si risolvono in pochi giorni. Tuttavia, la forma grave della malattia può portare a complicazioni come la malattia neuroinvasiva del Nilo occidentale (WNND), che può causare infiammazione del cervello, paralisi e, nei casi più estremi, la morte.
I soggetti a rischio
In Italia, il virus è ormai una presenza costante, con casi di trasmissione locale registrati annualmente. Le persone più a rischio di sviluppare forme gravi sono gli anziani e chi soffre di patologie croniche, come ipertensione o diabete, ma anche chi è affetto da malattie renali o tumorali.
La prevenzione è la principale arma contro la diffusione del virus, poiché non esistono vaccini o cure specifiche. Le autorità sanitarie raccomandano di proteggersi dalle punture di zanzara utilizzando repellenti, indossando abiti che coprano la pelle e riducendo i ristagni d’acqua, habitat ideale per la riproduzione delle zanzare. In alcune regioni, come l’Emilia Romagna, si è optato per la distribuzione massiccia di larvicidi e interventi di disinfestazione straordinari per limitare la diffusione delle zanzare, responsabili non solo della febbre del Nilo ma anche di altre malattie come la dengue e la chikungunya.
Il ragno violino
Loxosceles non è un ragno aggressivo, anzi, è molto timido e tende a nascondersi o a scappare quando avvicinato dall’uomo. Ciononostante è pronto a difendersi con il morso quando viene messo alle strette, magari schiacciato dal peso del corpo sotto le coperte o infastidito con le mani dentro un paio di scarpe tirate fuori per il cambio di stagione.
Il suo morso non è particolarmente doloroso e molto spesso le vittime si accorgono in ritardo di essere entrate in contatto con il ragno, quando l’area colpita, dopo alcune ore, diventa pruriginosa e dolorosa. La reazione al morso di Loxosceles è variabile in relazione al punto di inoculo, alle condizioni di salute della vittima ed al quantitativo di veleno introdotto; tale veleno contiene una serie di sostanze ad azione citolitica e necrotizzante, in particolare la sfingomielinasi, enzima implicato nella necrosi tissutale e nel reclutamento di leucociti nel sito del morso (responsabili di una massiva reazione infiammatoria).
Il complesso sintomatologico che deriva dal morso del ragno violino prende il nome di loxoscelismo e può essere distinto in quattro gradi di gravità:
– forma lieve, con sintomatologia molto leggera, solo nel punto del morso, auto-limitante;
– forma moderata, con eritema, prurito ed una piccola lesione nel punto del morso che esita in una escara, auto-limitante;
– forma escarotica o cutaneo-necrotica, con formazione di lesioni necrotiche che evolvono in ulcere crateriformi. Compare in seguito una lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, che esita in escara; a volte tali ulcerazioni possono raggiungere anche le dimensione di diversi centimetri ed avere difficoltà a rimarginarsi, anche dopo una pronta medicazione (con esiti cicatriziali permanenti). A volte le lesioni necrotiche possono essere piuttosto estese e richiedere la rimozione del tessuto morto o addirittura l’amputazione dell’arto colpito;
– forma sistemica o viscero-cutanea, molto rara, che si sviluppa parallelamente alla forma escarotica nelle prime 24-48 ore dal morso. È caratterizzata da malessere generale, brividi, febbre, dolori muscolari, nausea, vomito, ecchimosi, ematuria, trombocitopenia e anemia emolitica; in soggetti particolarmente sensibili (ad esempio bambini o immunodepressi) tale forma può talvolta esitare in uno stato comatoso e anche nella morte del paziente. In Europa il primo caso di decesso per morso di ragno violino si è verificato proprio in Italia (in Calabria) nel novembre 2015. Attualmente in Europa non è disponibile un antidoto per il veleno di Loxosceles.
Cosa fare in caso di morso
Quando si viene morsi è importante rivolgersi al più presto al supporto sanitario. In caso di morso di un ragno violino è consigliabile lavare accuratamente la zona del morso con acqua e sapone neutro, mettere del ghiaccio sulla parte colpita e andare subito in ospedale. È importante cercare di catturare il ragno responsabile del morso, per poterlo mostrare al personale medico e permetterne una facile e corretta identificazione.
Una volta entrato in casa, il ragno violino diventa pericoloso poiché potrebbe infilarsi sotto le coperte del letto, in mezzo ai vestiti, negli scatoloni o dentro le scarpe, ed è per questa ragione che se si è a conoscenza di infestazioni nei pressi della propria abitazione è sempre bene prendere precauzioni, come: usare i guanti per tirar fuori le scarpe da cassetti, scuotere bene gli oggetti riposti e poco usati, nonchè qualunque cosa sia conservata in un luogo buio, sbattere bene le coperte e le lenzuola prima di andare a riposare, controllare le scarpe e le pantofole prima di metterle ai piedi, in quanto questi ragni potrebbero strisciare al loro interno durante la notte.
È bene ricordare, tuttavia, che Loxosceles non può mordere attraverso i vestiti, perciò è buona norma indossare sempre guanti e maniche lunghe quando ci accingiamo a ordinare cantine, ripostigli, scatoloni, ecc.
Disinfestazione
Qualora il ragno violino venga rilevato all’interno dell’abitazione è necessario effettuare un immediato trattamento per gassificazione con piretroidi in dose molto concentrata, al fine di snidarlo dal suo nascondiglio; se invece lo rinveniamo in un luogo facilmente accessibile è sufficiente spruzzare il piretroide direttamente sul ragno. Risulta molto utile anche spruzzare del piretroide ad azione residuale in crepe e fessure. Al primo trattamento deve seguire un’accurata pulizia mediante un potente aspiratore ed un secondo trattamento, sempre per gassificazione. Se è presente un giardino, sarebbe utile anche ispezionarlo per verificare la presenza del Loxosceles anche all’esterno dell’abitazione ed eventualmente agire sulla vegetazione con appositi piretroidi.