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Nicola Gratteri in commissione antimafia annuncia che il ministero della Giustizia ha trovato la soluzione per celebrare il processo “Rinascita Scott” in Calabria. Ci sarà una tecnostruttura nel cortile del carcere di Siano a Catanzaro, dove confluiranno almeno 600 persone tra personale di cancelleria, giudici, magistrati, avvocati e imputati. Una soluzione arrivata dopo giorni di discussione tra la procura di Catanzaro e la macchina organizzativa del ministero di Grazia e Giustizia.
Gratteri e i tribunali distrettuali
Il procuratore capo di Catanzaro, però, ha parlato anche di tante altre cose. Come quella che la ‘ndrangheta e la massoneria deviata vorrebbe delegittimarlo perché in Calabria ormai lui ha una certa credibilità, derivata dalle tante inchieste condotte da quando si è insediato. Ha parlato, dal suo punto di vista, di sprechi «come la procura di Paola che dista 30 chilometri dal tribunale di Cosenza, mentre il tribunale di Rossano è stato soppresso per quello di Castrovillari che da quella zona è difficile da raggiungere». Poi ha affrontato la questione dei tribunali distrettuali. «Ogni giorno i miei colleghi affrontano viaggi lunghi per raggiungere Paola, Cosenza, Castrovillari, Vibo e Crotone, mentre sarebbe più giusto celebrare tutti i processi a Catanzaro». Non meno importante è la questione relativa all’auto blindata che ha chiesto dal gennaio scorsi al Dap. (LE “ACCUSE” DI LUCA PALAMARA)
I poteri forti contro il magistrato di Gerace
«Volevano darmi una Subaru da 120mila chilometri che a febbraio si era rotta sul raccordo anulare durante un mio spostamento», ma la situazione è stata individuata di recente con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «I suoi collaboratori hanno preso sotto gamba il problema del processo Rinascita Scott» ha dichiarato dinanzi alla commissione parlamentare antimafia.
«In Calabria ci sono persone indagate che sono preoccupate per la mia presenza a Catanzaro» ha aggiunto Gratteri. Facile immaginare che ci siano inchieste in corso che prendono di mira ‘ndrangheta e massoneria deviata. «Ci sono disegni di delegittimazione sulla mia persona, ma in 62 anni non ho mai denunciato nessuno e forse dovrei iniziare a querelare». E conclude: «Ho le spalle larghe, la fiducia della gente, di quei calabresi che sono stati quasi sempre usati e presi in giro». Infine, ha ricordato di essere un agricoltore prestato alla magistratura invitando i deputati e senatori a costruire «una Calabria diversa».