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Sono sei gli imputati rinviati a giudizio per aver truffato lo Stato in merito all’erogazione del Reddito di cittadinanza, legge statale voluta dal Movimento Cinque Stelle, nella prima parte della legislatura, quando al Governo c’era anche la Lega di Matteo Salvini. Era, tanto per capirci, il “Conte 1“, contesto pre-Covid.
I presunti “furbetti” del reddito di cittadinanza sono accusati di aver percepito indebitamente il beneficio di cui all’art. 3, non indicando nella dichiarazione sostitutiva compilata online di aver riportato condanne penali. A giudizio, davanti al giudice monocratico Stefania Antico, finiscono quindi gli imputati Carlo Drago, Vanessa Greco, Domenico Musolino, Giampiero Castiglia, Giuseppe Perna e Francesco Bevilacqua. Stralciate le posizioni di Katia Greco ed Enzo Piattello. Gli imputati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna. Il provvedimento odierno è stato emesso dal gup del tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Carmine Curatolo, Francesco Cappuccio, Riccardo Maria Panno, Francesco Boccia, Cristian Bilotta e Francesco Santelli.