Nella Cattedrale di Lamezia si sono celebrati i funerali del dottore trovato senza vita dopo una settimana di ricerche. Giallo sul perché abbia lasciato la Guardia medica in fretta. A vegliare la sua bara anche il fedele cagnolino
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In una Cattedrale gremita di gente, a vegliare ai piedi della bara del suo padrone c’era anche il suo fedele e amatissimo cagnolino.
È stata una cerimonia sentita e partecipata quella celebrata per salutare Antonio Blaganò, il medico lametino di 67 anni trovato senza vita lo scorso primo agosto, ad una settimana dalla sua scomparsa.
Commosso don Carlo Cittadino che ha celebrato la messa: «Non sarà facile per me», ha detto con voce rotta dal pianto. «Anche io ho chiesto al Signore di farlo tornare vivo a casa. Era medico appassionato, un medico votato agli altri. La sua era una vocazione».
Ma, ha aggiunto don Carlo «Antonio non è scomparso, la morte non è la fine ma un passaggio. Crediamo che abbia iniziato un nuovo viaggio verso il Padre e verso la pace».
Poi un messaggio alla famiglia, al figlio Francesco, alla moglie Angela Astorino, ai fratelli Ettore, Giovanni e Sonia: «Antonio ha amato profondamente la sua famiglia, custodite i momenti di gioia, sono il vostro tesoro più prezioso. Avete l'affetto di tutta la città. Una città – ha aggiunto il sacerdote – che si è unita in una preghiera silenziosa per Antonio in questi giorni».
E agli amici, alle persone che hanno voluto bene al dottore Blaganò, la cui presenza era tangibile in una chiesta composta e affranta, don Carlo ha lanciato un appello: «Facciamo in modo che la memoria di Antonio non svanisca ma ci spinga a prenderci cura di chi ci è accanto. L'ultima volta che lo hanno visto era al lavoro. Era lì per aiutare». Infine l’invito a prendersi per mano, a creare una catena d’amore per ricordarlo come a lui sarebbe piaciuto.
Era molto amato e stimato il dottore Antonio Blaganò e l’ultimo saluto che tanti gli hanno rivolto questa sera ne è stato l’esempio vivido.
La sua è stata una fine tragica e inspiegabile sulla quale la Procura di Lamezia ha aperto un fascicolo. Il 24 luglio scorso alle cinque del mattino, Blaganò ha lasciato la guardia medica di Nocera Terinese prima della fine del suo turno.
Da allora non si sono avute sue notizie fino al ritrovamento del corpo in un canneto lungo la fiumara del Savuto, nel Comune di San Mango D’Aquino, a diversi chilometri dal luogo in cui era stata ritrovata l’auto col motore acceso. Cosa lo abbia spinto a uscire così di fretta e ha portarsi con l’auto in una zona impervia è ancora un giallo da svelare.