«Si parla tanto dei diritti dei bambini, di inclusione sociale di manifestazioni sull’autismo, ma a parole siamo tutti bravi è con i fatti che ci perdiamo». Parole amare quelle di una mamma di Montalto che questa mattina si è trovata costretta a fronteggiare una situazione molto spiacevole. Il suo bimbo di 10 anni, a cui è stata diagnosticata una sindrome autistica, frequenta la quarta elementare dell’istituto comprensivo di Taverna. Nella scuola esiste, ed è attiva, la figura dell’assistente speciale che si dovrebbe occupare dei bimbi bisognosi di cura particolare. Questa mattina, la mamma – così racconta – è stata costretta a recarsi a scuola in quanto il suo piccolo non era riuscito ad andare in bagno in tempo.

«L’assistente alla persona che dovrebbe occuparsi di queste situazioni – spiega la mamma – si è proposta di cambiare il bimbo (anche perché io provvedo a sistemare nello zaino tutto l’occorrente), però la dirigente non glielo ha permesso». La stessa mamma, nonostante le insistenze, è stata costretta a riportare il bimbo a casa in quelle condizioni. «Ho avuto come risposta che loro come scuola non hanno un luogo dove poter cambiare i bambini qualora si dovessero presentare queste situazioni, e che quindi il bambino dovevo riportarlo in quelle condizioni a casa. È un episodio gravissimo che non può passare inosservato».