Secondo l’ordinanza cautelare e le argomentazioni della Dda di Catanzaro, Giuseppe Gaetani non era un soggetto estraneo alle dinamiche criminali della Sibaritide. Al contrario, gli investigatori ne delineano una figura vicina agli ambienti di ‘ndrangheta, con rapporti consolidati con Leonardo Portoraro, storico boss della guerra contro Santo Carelli negli anni ’90.

Dalle indagini sarebbe emerso che Gaetani aveva una relazione sentimentale con una dei Forastefano. Un legame personale che si affiancava a una parentela con lo stesso Portoraro, cugino della madre di Gaetani.

Un intermediario tra i clan

L’accusa, rappresentata nel procedimento penale dal pm antimafia Alessandro Riello, individua in Gaetani un intermediario tra Portoraro e Pasquale Forastefano, incaricato di organizzare incontri e agevolare contatti. Le indagini avrebbero documentato riunioni riservate presso l’azienda agricola di Gaetani, dove nel 2015, 2016 e 2018 i due boss si sarebbero incontrati grazie al suo supporto logistico.

Le conversazioni intercettate

Un ruolo centrale lo giocano le intercettazioni, che testimonierebbero (secondo i carabinieri) non solo la frequenza dei rapporti, ma anche la conoscenza profonda delle dinamiche criminali da parte di Gaetani. Il 13 marzo 2017, Gaetani e Portoraro avrebbero criticato i rapporti di Pasquale Forastefano con il clan degli “zingari” di Lauropoli, commentando il presunto ruolo criminale di Damiano Pepe.

Il 23 agosto 2017, i due avrebbero discusso sulla figura di riferimento che avrebbe dovuto guidare la cosca, mentre il 19 settembre 2017 Gaetani avrebbe chiesto se Portoraro avesse visto Pasquale Forastefano, rilevando che tra le cosche non vi erano più divisioni, circostanza non approvata dal boss. A Natale 2017, Gaetani avrebbe consegnato a Portoraro un cesto inviato da Pasquale Forastefano. Il 3 gennaio 2018: Gaetani avrebbe avvertito Portoraro di un possibile attentato ai suoi danni, discutendo di una “pax mafiosa”. Inoltre, il 31 gennaio 2018: Portoraro avrebbe incaricato Gaetani di organizzare un incontro chiarificatore con Pasquale Forastefano.

Il ruolo nelle dinamiche locali

Da questo quadro, emergerebbe la vicinanza strategica di Gaetani sia ai Forastefano sia a Portoraro, in un periodo segnato dalla nascita di quella che gli inquirenti definiscono la “super-cosca Abbruzzese-Forastefano”. Un posizionamento che, secondo l’ipotesi accusatoria, ne avrebbe reso la figura centrale ma anche potenzialmente scomoda, fino a determinarne la morte.