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La Cassazione, quinta sezione penale, sarà di nuovo chiamata in causa sull’omicidio di Antonio Taranto, ucciso a fine marzo del 2015 in una zona del quartiere popolare di via Popilia. Nei mesi scorsi la nuova sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro aveva assolto l’imputato Domenico Mignolo dall’accusa di aver ammazzato il giovane cosentino al termine di una discussione alla quale erano presenti anche altre persone, tra cui Leonardo Bevilacqua, altro imputato del processo e ritenuto dai giudici di secondo grado (i togati Fabrizio Cosentino e Domenico Commodaro) estraneo al presunto favoreggiamento rispetto all’iniziale teorema accusatorio che nel 2015 portò all’arresto di Domenico Mignolo. (LEGGI QUI I VERBALI DI IVAN BARONE)
Sebbene la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro abbia disposto la trasmissione degli atti in procura per il fratello dell’imputato, la procura generale di Catanzaro è convinta che ad assassinare Antonio Taranto sia stato Domenico Mignolo e in tal senso ha proposto ricorso. L’udienza è stata fissata per il prossimo 3 luglio, giorno in cui conosceremo la decisione della Cassazione: confermerà la sentenza o ribalterà di nuovo tutto? Staremo a vedere. Domenico Mignolo, già condannato nel processo “Rango-zingari“, è difeso dagli avvocati Andrea Sarro e Filippo Cinnante, mentre Leonardo Bevilacqua è assistito dalla penalista Rossana Cribari. Il legale Mariarosa Bugliari rappresenta le parti civili costituite.