L'ufficio guidato da Domenico Fiordalisi si è da poco dotato di una sezione interna che si occuperà di questo tipo di illeciti
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All’interno della procura di Paola è stata da poco istituita una sezione interna dedicata prettamente alla tutela dell’ambiente e alle indagini per la prevenzione dei reati ambientali. Ne ha parlato il procuratore capo, Domenico Fiordalisi, nel corso del Filmare Festival, che si è tenuto l’11 e il 12 luglio a Praia a Mare.
La scelta di istituire una sezione a parte è scaturita dall’esigenza di studiare i reati ambientali in relazione ai contesti e ai territori in cui si verificano. L’obiettivo degli investigatori è, principalmente, quello di prevenire gli sversamenti di liquami in mare, la maladepurazione e tutti quei reati che compromettono la qualità del turismo della zona del Tirreno cosentino.
Tolleranza zero sui reati ambientali
«La sezione dell’ambiente interna alla procura – ha detto Fiordalisi ai nostri microfoni – è chiaramente uno strumento essenziale, fondamentale. Non si possono trattare i reati ambientali in modo episodico e con più magistrati che di volta in volta si sostituiscono per le singole vicende. Abbiamo avviato una serie di procedimenti che riguardano la depurazione e già stiamo vedendo i primi frutti, perché i gestori si stanno dando da fare per far funzionare meglio, rispetto a prima, i depuratori comunali». Ed ancora: «Vigilare sui reati ambientali è sicuramente una priorità, perché l’economia di questo territorio si basa sul turismo e il turismo ha bisogno del mare pulito».
Investigazioni a tutto tondo
Nonostante il lavoro serrato e incessante per la prevenzione dei reati ambientali, la procura di Paola sta portando avanti il suo impegno di garanzia di legalità e giustizia sotto ogni aspetto. «Ovviamente – precisa il procuratore capo di Paola – non è una battaglia solo contro i reati ambientali, ma a 360° per tutte le attività che lo Stato affida alla Procura della Repubblica». Ad esempio, tra queste, ci sono le previste demolizioni edilizie di strutture indebitamente costruite o occupate. «Nella procura di Paola demolizioni edilizie non se ne sono mai eseguite, a parte la pescheria di Franco Muto (boss dell’omonima cosca di Cetraro, ndr) che avevo abbattuto negli anni 2000 con procuratore di D’Emmanuele».