Annullamento con rinvio. La Cassazione dispone un nuovo giudizio davanti al Riesame di Catanzaro per Umberto Di Puppo, esponente del clan “Lanzino” di Cosenza, tra i 245 indagati dell’operazione antimafia denominata “Reset“. Inchiesta, com’è noto, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Gli avvocati Gianluca Garritano e Angelo Pugliese avevano presentato ricorso avverso l’ordinanza di conferma del Riesame, sostenendo essenzialmente due cose.

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La prima riguarda il cosiddetto ne bis in idem cautelare, in quanto Umberto Di Puppo era stato arrestato, processato e condannato per lo stesso reato nel procedimento penale denominato “Vulpes” e allo stato attuale, vale a dire sulla base degli atti d’indagine di “Reset“, non vi sarebbero nuovi elementi che possano far ipotizzare una prosecuzione dell’attività associativa. Umberto Di Puppo infatti in questi anni è stato sempre detenuto per la condanna subita nel processo che faceva luce sulle estorsioni a Rende.

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Il secondo motivo di ricorso si riferisce alla presunta estorsione ai danni di un noto bar di Cosenza, in concorso con altri esponenti della presunta confederazione mafiosa cosentina, tra i quali Francesco Patitucci. Gli avvocati Garritano e Pugliese, sul punto, hanno sostenuto l’assenza della gravità indiziaria in ordine alle presunte condotte che avrebbe tenuto il loro assistito. Di Puppo spera ora nel Riesame per ritornare in libertà.