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La riforma Cartabia non soddisfa né i magistrati né gli avvocati. È quanto emerso in un seminario organizzato dall’Anm e dalla Camera Penale di Cosenza, sulle modifiche delle indagini e dell’udienza preliminare, due temi che aprono il confronto tra toghe e legali, che proseguirà nei prossimi mesi.
Un evento importante che ha visto la partecipazione del pm della procura di Cosenza Bianca Maria Battini, segretario della sottosezione Anm cosentina, della professoressa Antonella Marandola, ordinaria di diritto processuale penale all’Università degli Studi del Sannio, del giudice Letizia Benigno, in servizio presso l’ufficio gip-gup del tribunale cittadino e dell’avvocato Roberto Le Pera, responsabile del corso del Penalista tra Deontologia e Tecnica.
I relatori hanno parlato delle criticità del testo voluto dal ministro della Giustizia, che riforma sia il Csm che l’ordinamento giudiziario, esprimendo le loro perplessità sull’efficacia di queste nuove norme che, dopo il sì della Camera dei Deputati, ora attendono il via libera del Senato. Riforma, quella di Marta Cartabia, che non convince neanche le forze politiche di governo, come la Lega di Matteo Salvini e Italia viva di Matteo Renzi.
A coordinare i lavori il giudice Urania Granata, presidente della sottosezione Anm di Cosenza e il presidente del Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza, Pietro Perugini. Presenti anche il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, il pm Donatella Donato e il presidente del Coa di Cosenza, Vittorio Gallucci, oltre ai tanti avvocati che hanno seguito con interesse il dibattito. Il prossimo seminario di studi sarà incentrato su dibattimento e pena.