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Nicola Pizzimenti, 45 anni, residente a Santa Maria del Cedro, è stato assolto in secondo grado di giudizio dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta originariamente denominata “Metameria“, poi confluita in quella più ampia detta “Epicentro“. I due legali, Giuseppe Bruno del foro di Paola e Guido Contestabile del foro di Palmi, hanno ribaltato la sentenza di primo grado – con cui i giudici avevano inflitto una pena di nove anni di reclusione – dimostrando l’estraneità del loro assistito ai fatti contestati.
Nicola Pizzimenti era stato arrestato la mattina del 16 febbraio 2021 nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che ha coinvolto le province di Cosenza, Milano, Varese, Como, Livorno, Firenze e Udine. Pizzimenti, indagato insieme ad altre 27 persone, è stato prima detenuto in carcere, poi trasferito ai domiciliari su richiesta dei suoi legali, subendo anche il sequestro di alcuni beni.
Qualche giorno fa i giudici del secondo grado di giudizio, accogliendo la tesi difensiva, hanno assolto l’imprenditore «perché il fatto non sussiste»: Nicola Pizzimenti non ha favorito alcun affare delle cosche di ‘ndrangheta in riva allo Stretto. «Sono estremamente grato ai miei due avvocati – è il commento dell’imprenditore – per essere riusciti a ristabilire la verità e a dimostrare la mia innocenza».