Quando ha visto il suo nome su tutti i siti, ha preso finalmente contezza del guaio in cui si era cacciato. E così ha fatto la cosa più naturale del mondo, anche la più insensata: fuggire. Ibrehim Yakubu ha lasciato l’abitazione in cui era ristretto ai domiciliari ed è saltato sul primo treno, ma la sua corsa si è interrotta alla stazione di Napoli centrale. «Ho avuto paura» ha spiegato all’agente della Polfer che l’ha fermato appena sceso dal vagone.

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Si è risolta così, nel giro di poche ore, l’evasione di uno dei giovani nigeriani arrestati nei giorni scorsi a Cosenza. Lui e gli altri ragazzi del gruppo avevano trasformato l’autostazione e zone limitrofe in una piazza di spaccio, ma a differenza dei suoi complici, tra il 2020 e il 2021 Ibrehim sembrava avesse avuto un ravvedimento.

In quel periodo, infatti, il ragazzo rende dichiarazioni auto ed etero accusatorie agli inquirenti e oltre ad ammettere di aver fatto parte di quella batteria di pusher extracomunitari, svela anche i retroscena e le turbolenze connesse al placet che i clan locali avevano dato a lui e ai suoi amici per gestire in esclusiva quella piazza di spaccio.

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Due anni più tardi, le sue confessioni diventano centrali nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha posto fine all’attività illecita della banda. Yakubu lo sa e per questo ha paura. E a ben vedere, non ha tutti i torti. Posizione difficile la sua, resa ancora più scomoda da un’evidenza temporale: le condotte a lui contestate si spingono fino al settembre del 2022, segno che dopo l’iniziale ravvedimento, ha ripreso a spacciare come se nulla fosse cambiato. In realtà, tutto era già cambiato, anche se ancora non lo sapeva.

Al momento non è chiaro che ne sarà di lui. Di certo c’è che domani affronterà l’interrogatorio di garanzia insieme al primo gruppo di indagati – cinque in tutto – e a ciò si aggiunge l’imminenza di un processo per evasione che lo riguarda e che lo tiene ulteriormente sulle spine. Nel frattempo, a seguito del ripristino della misura cautelare ha fatto ritorno ai domiciliari. Il 5 agosto, tra due giorni, compirà 23 anni.