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A Rende la temperatura, dalle parti del Comune, inizia a diventare bollente. Lo diventerà oltre i livelli di guardia se, martedì 31 ottobre, la manifestazione annunciata dai genitori degli alunni della scuola elementare “Stancati”, si terrà per davvero davanti al Municipio. Ci si chiede come potranno reagire i tre commissari davanti a una folla di mamme inferocite e chi soccomberà. La scena farebbe venire i capelli bianchi a chiunque.
Al lavoro tra privati e immobili pubblici per evitare i turni
Per scongiurare l’evento, si sta lavorando in queste ore a una soluzione che non preveda la tanto temuta turnazione. Si vocifera che siano stati contattati diversi privati proprietari di locali idonei a ospitare le tre classi che, da quasi dieci giorni, sono costrette a casa. Ma si lavora su più fronti, anche scartabellando nel menù degli immobili comunali, a caccia di spazi da trasformare in aule. Ancora non trapela nulla di più, se non che forse qualche spiraglio di luce si intravede.

Elena Hoo (Auser): «Basta una firma»
Intanto Elena Hoo, presidente di Auser, l’associazione ospitata nei locali che si trovano accanto alla scuola De Coubertin”, ci tiene a mettere in chiaro alcune cose. I locali dell’Auser erano stati richiesti due giorni fa, in via emergenziale, dalla scuola “Stancati”. Hoo spiega perché è stata costretta a dire di no alla dirigente. «Abbiamo attività pianificate da mesi, docenti precettati, corsi calendarizzati che si svolgono sia di mattina che di pomeriggio – spiega -. Inoltre, nonostante le voci di un nostro trasferimento in quel di viale dei Giardini, in una sede da ristrutturare, ad oggi nessuno ci ha chiamati dal Comune per informarci di alcunché. Lo trovo paradossale. Siamo ancora in attesa di capire dove i commissari hanno intenzione di trasferirci».

La soluzione ideale per tutti
La soluzione, che salverebbe capra e cavoli, c’è ed è immediata. Auser aveva chiesto, da subito, il trasloco in piazza Matteotti, a pochi passi dalla sede attuale, nello stabile di proprietà del Comune di Rende dove campeggia la scritta “Protezione civile”, ad oggi quasi completamente deserto.
Disponibile, agibile e vuoto, sono le tre parole che ritornano alla mente oggi che, in piena emergenza scolastica, la “Stancati” cerca spazi immediatamente pronti. «Il commissario Giuffrè ci aveva detto che il trasferimento in quella sede non era possibile senza il via libera della Protezione civile regionale. Allora siamo andati in Regione e abbiamo parlato con il dirigente che ci ha detto tutt’altro e cioè che, essendo quelli locali di proprietà del Comune, è lo stesso Comune che con un provvedimento di assegnazione potrebbe risolvere la faccenda in pochissimo dandoli a noi, la Prociv non c’entra nulla. Insomma, se domani ci danno il via libera, noi dopodomani ce ne andiamo».

La Prociv regionale avrebbe, dunque, restituito la palla ai commissari che, ad ascoltare le parole di Hoo, potrebbero firmare una carta e, in un colpo, accontentare l’associazione e la scuola, che rientrerebbe così in possesso degli spazi in due giorni. «Noi siamo dalla parte dei genitori – aggiunge la presidentessa Hoo -. So che in queste ore c’è stato molto malcontento nei nostri riguardi, ma noi che siamo madri, padri e nonni, non siamo in contrapposizione con la scuola con cui, anzi, condividiamo un progetto che, entro la fine dell’anno deve essere portato a termine tassativamente o incorreremo in penali. Abbiamo 15 laboratori già attivi e sei corsi, non possiamo abbandonare tutto, e nessuno può chiederci di farlo. Il Comune può risolvere la situazione, è nelle sue possibilità. Non è giusto scaricare la colpa su Auser, questa non può diventare una guerra tra vicini di casa».