Il progetto ha offerto un modello virtuoso di turismo culturale e partecipato, rispettoso dei luoghi e centrato sulle persone. Le prossime edizioni potrebbero estendere il format anche ai mesi autunnali, con nuovi percorsi tematici, esperienze multisensoriali e laboratori per tutte le età
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Si è concluso con una partecipazione entusiasta il ciclo di visite guidate gratuite nel centro storico di Belvedere Marittimo , promosso dall'Amministrazione comunale sotto l'egida dell'assessorato al Turismo durante i mesi estivi. Un'iniziativa culturale dal forte valore simbolico, che ha coinvolto oltre 150 persone in un viaggio a ritoroso nel tempo, alla scoperta del borgo medievale e delle sue tracce più preziose di storia, arte e spiritualità.
Il progetto
Il progetto si è articolato in quindici appuntamenti tra luglio e agosto, con visite della durata di circa un'ora e mezza, a cura della guida turistica Annunziata Bruno , professionista certificata, tra le pochissime operanti sul territorio. La sua competenza e la capacità narrativa hanno trasformato ogni passeggiata in un'esperienza immersiva e ricca di contenuti, capace di coinvolgere profondamente i partecipanti. Il percorso ha preso avvio da Piazza Amellino, cuore pulsante del borgo antico, e si è snodato tra i luoghi più identificativi della città. La prima tappa ha condotto alla Chiesa del Crocifisso, per poi proseguire oltre Porta a Chiazza, antico accesso al centro storico, fino a raggiungere la solenne Chiesa Madre e la Chiesa dei Santi Giacomo e Giovanni, conosciuta anche come Chiesa del Rosario, custode di una devozione secolare.
Piazza degli Artisti e il Castello
Da lì, il gruppo si è diretto verso Piazza degli Artisti, dove, quando presente, non è mancata una sosta presso la bottega del maestro Enzo Molino , testimone vivente della creatività locale. È quindi salita verso il Castello, autentico fiore all'occhiello della cittadina tirrenica, da cui si è aperto il celebre affaccio dal Praio: una vera e propria cartolina vivente, che ha incantato i visitatori con una vista mozzafiato sull'intero territorio.
Il Museo della Ceramica e il convento
Il cammino è proseguito infine verso il Museo della Ceramica, luogo simbolico dell’identità artigianale di Belvedere, custode di antiche tecniche, colori e forme che raccontano una tradizione ancora viva. Tappa particolarmente sentita è stata quella al Convento dei Padri Cappuccini di San Daniele, autentico scrigno di silenzio, fede e memoria. Qui, tra i profili antichi del chiostro e il profumo della pietra viva, la guida ha condotto i presenti in un percorso suggestivo, illustrando il panorama circostante e indicando i punti in cui ancora oggi si trovano resti romani, tracce tangibili delle radici millenarie del territorio. All’interno, la narrazione si è fatta ancora più intensa e coinvolgente: i visitatori hanno potuto conoscere da vicino le reliquie di San Valentino, custodite con devozione da oltre tre secoli. È proprio grazie a questa presenza che Belvedere Marittimo è conosciuta anche come la “Città dell’Amore”.
Un momento di raccoglimento
Per molti partecipanti, la visita si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, trasformando un semplice itinerario culturale in un’esperienza profonda di raccoglimento, di connessione con la storia, la fede e ciò che ancora oggi dà senso e anima a questi luoghi. A rendere l’esperienza ancor più significativa è stato il profilo dei visitatori. Molti dei partecipanti sono stati belvederesi residenti altrove, rientrati per le vacanze, o persone con origini familiari legate al paese.
Radici e memoria collettiva
Questo ha reso l’iniziativa non solo turistica, ma profondamente identitaria. Non è stato solo un modo per conoscere il borgo: è stato un modo per ritrovare le proprie radici, per ristabilire un legame vivo con la memoria collettiva e personale. «Molti sono arrivati senza aspettative – ha raccontato la guida Annunziata Bruno – e si sono lasciati sorprendere. Hanno riscoperto con meraviglia un patrimonio che credevano di conoscere. Hanno ascoltato storie, osservato dettagli, fatto domande. Si sono emozionati. Per molti, è stata un’occasione per rivedere la propria terra con occhi nuovi».
Le sinergie
Determinante è stata anche la collaborazione della comunità locale. L'Amministrazione ha ringraziato il parroco, don Francesco , l'Associazione Agorà nella persona di Enzo Molino, ei Frati Cappuccini Minori, per la loro disponibilità e il contributo concreto all'iniziativa. Senza il loro sostegno, l'apertura di certi spazi e il clima di accoglienza non sarebbero stati possibili. «Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – ha dichiarato l'assessore al Turismo Marco Carrozzino – perché crediamo nel potere della cultura come motore di appartenenza e sviluppo. Le visite guidate hanno dimostrato quanto sia potente il racconto dei luoghi, quando è affidato a chi li conosce e li ama. E quanto la comunità abbia bisogno di riappropriarsi del proprio passato. Questo è solo il primo passo. Continueremo a investire in progettualità che uniscono valorizzazione e coinvolgimento, storia e futuro». Il progetto ha offerto un modello virtuoso di turismo culturale e partecipazione, rispettoso dei luoghi e centrato sulle persone. Le prossime edizioni – già in fase di valutazione – potrebbero estendere il format anche ai mesi autunnali, con nuovi percorsi tematici, esperienze multisensoriali e laboratori per tutte le età. Belvedere Marittimo si è raccontata, e in molti hanno ascoltato. Ma la storia continua.