Oltre 2mila presenze da tutta Italia per il festival ideato da Giuseppe Aletti. Il sindaco Introcaso: «La poesia sarà il motore del nostro sviluppo»
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Montegiordano è ufficialmente diventato il primo Paese della Poesia d’Amore. Il borgo calabrese ha accolto dal 25 al 27 luglio la prima edizione del festival poetico ideato da Giuseppe Aletti, trasformandosi per tre giorni in un luogo di poesia, bellezza e relazioni autentiche.
Un successo che ha superato ogni previsione: oltre 2.000 visitatori, più di 200 poeti ospitati da tutta Italia e anche dall’estero, centinaia di letture poetiche, spettacoli, concerti, e un’accoglienza popolare straordinaria che ha coinvolto l’intero borgo. «La poesia come arredo urbano cambia lo sguardo sui luoghi – ha spiegato Aletti – crea comunità, stimola incontri, valorizza territori spesso marginali e genera movimenti economici virtuosi».
Le stele poetiche in maiolica, installate nel centro storico, hanno inaugurato il percorso identitario del borgo. Tra gli autori celebrati, Mimmo Cavallo con “Anna, Anna mia”, Rino Gaetano con “Berta filava” (inaugurata dal nipote Alessandro Gaetano), e Lucio Dalla con “Nanì”, testo firmato insieme a Pierdavide Carone, anch’egli presente.
La cerimonia inaugurale si è trasformata in una partecipatissima processione laica della poesia, con reading in contemporanea in tre piazze. Applauditissimi anche gli eventi serali: lo spettacolo “Il ragno” con Carone e Cosimo Damiano Damato, il concerto della Rino Gaetano Band e quello di Mimmo Cavallo.
Molto apprezzata anche la partecipazione del poeta georgiano Dato Magradze: «In un mondo in cui risuonano rumori di guerra, a Montegiordano abbiamo trovato il tempo per la poesia. È un fatto importante».
Il bilancio tracciato dal Comune parla chiaro: boom di presenze, crescita economica e nuove prospettive. Le attività commerciali hanno registrato numeri da alta stagione in un periodo solitamente calmo, e si sono moltiplicate le richieste di acquisto di immobili. «È solo l’inizio – ha dichiarato il sindaco Rocco Introcaso – punteremo su un turismo culturale, autentico e sostenibile. La poesia sarà il motore del nostro sviluppo».
Non sono mancate, però, alcune criticità da affrontare in futuro: la necessità di ampliare l’offerta ricettiva, potenziare il comparto enogastronomico e strutturare meglio l’accoglienza, a fronte della grande affluenza.
Montegiordano ha dimostrato che la poesia può trasformare i luoghi, generando bellezza, economia e relazioni. Aletti, emozionato, ha annunciato la volontà di estendere il progetto ad altri borghi, creando un vero e proprio “circuito dei Paesi della Poesia”, per riscrivere la geografia culturale dell’Italia a partire dalla Calabria.