Alessandro Coatti, biologo molecolare di 42 anni, ucciso brutalmente in Colombia. Il suo corpo smembrato è stato ritrovato nella zona di Bureche, nei pressi di Santa Marta, all’interno di una valigia abbandonata nella vegetazione. La notizia è stata diffusa dai media locali e confermata dalla Farnesina.

Coatti era arrivato in Colombia lo scorso 3 aprile per una vacanza. Alloggiava in un ostello nel centro storico della città e, secondo quanto riferito dallo staff della struttura, aveva manifestato l’intenzione di esplorare le aree naturali della zona, in particolare i sentieri che portano verso Minca. L’ultima volta è stato visto il pomeriggio del 4 aprile, quando ha lasciato l’ostello senza farvi ritorno. Il giorno seguente, la sua assenza ha destato preoccupazione tra amici e conoscenti, avviando le prime ricerche.

Il riconoscimento del corpo è stato possibile grazie a un braccialetto per l’accesso all’ostello, ancora presente su una delle mani ritrovate. Secondo quanto riferito dal colonnello Jaime Ríos Puerto, comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, Coatti non aveva precedenti penali né risultavano minacce nei suoi confronti. «Era un visitatore, uno scienziato senza legami sospetti», ha dichiarato. Il torso non è stato ancora rinvenuto.

Ricompensa e indagini in corso

In risposta alla gravità del crimine, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha istituito una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura e l’unità antiterrorismo Gaula. È stata inoltre offerta una ricompensa fino a 50 milioni di pesos colombiani (circa 11.500 euro) a chiunque fornisca informazioni utili all’identificazione dei responsabili. Le autorità non hanno ancora chiarito il movente del delitto.

Il ricordo della Royal Society of Biology

La Royal Society of Biology ha espresso cordoglio per la morte del suo ex collaboratore, ricordandolo con una nota ufficiale.

La Farnesina ha confermato il decesso, spiegando che l’Ambasciata italiana in Colombia segue con attenzione l’evoluzione delle indagini, collaborando strettamente con le autorità locali. Il ministero degli Esteri è anche in costante contatto con i familiari del ricercatore per fornire loro assistenza e supporto.