È stato rintracciato sull’isola greca di Skiathos Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, sospettato del possibile duplice omicidio avvenuto a Roma nel parco di Villa Pamphili. Le vittime sono una bambina, per la quale esistono gravi indizi di omicidio, e una donna ancora non identificata. Entrambe erano state trovate morte sabato scorso.

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha annunciato che a carico dell’uomo «gravano robusti indizi di essere stato l’autore dell’omicidio della bambina». È stato già emesso un mandato d’arresto europeo nei suoi confronti. Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha aggiunto che l’indagato ha dichiarato agli inquirenti che la piccola «era sua figlia», pur precisando che non esistono al momento prove scientifiche a conferma della paternità.

L’uomo è stato localizzato grazie all’analisi delle celle telefoniche, che hanno consentito di individuarlo mentre tentava di confondersi tra i turisti sull’isola greca. Fondamentale anche la testimonianza di una persona che lo aveva visto litigare con la donna nei giorni precedenti e aveva allertato le forze dell’ordine.

Secondo la ricostruzione della Procura, Ford era partito da Fiumicino l’11 giugno, due giorni prima del suo arresto. Al momento, la Procura esclude la presenza di complici o facilitatori nella sua fuga.

L’indagine, ha precisato Lo Voi, è ancora in corso. «Siamo partiti senza elementi certi, ma grazie alla collaborazione delle autorità statunitensi e greche siamo riusciti a identificare e fermare il soggetto prima che riuscisse a dileguarsi». Gli investigatori stanno effettuando ulteriori accertamenti sui due cadaveri per chiarire le cause e le modalità della morte. Un’immagine delle telecamere di sorveglianza ha ripreso Ford con in braccio la bambina che indossava una tutina rosa, poi ritrovata abbandonata tra i rifiuti.