È arrivata la decisione del Tribunale dei minorenni di Milano sul futuro dei tre ragazzini di origine bosniaca, nati in Italia, coinvolti nell’investimento mortale di Cecilia De Astis, la pensionata pugliese travolta e uccisa lo scorso 11 agosto a Gratosoglio.

Il giudice minorile, accogliendo la richiesta della Procura guidata da Luca Villa, ha convalidato il provvedimento di allontanamento dal nucleo familiare e disposto il collocamento dei minori in un “luogo sicuro”, individuato in una comunità protetta. Contestualmente è stato stabilito anche il divieto di espatrio dal territorio nazionale.

Le misure adottate

I tre ragazzini – il 13enne alla guida della Citroën al momento dell’impatto, il fratellino di 12 anni e una bambina di 11 anni – resteranno nella struttura fino a nuove decisioni del tribunale, in attesa di un piano di protezione definitivo.

Il provvedimento urgente è stato motivato dalla necessità di salvaguardare l’incolumità psicofisica dei minori, già trasferiti in comunità nella notte tra mercoledì e giovedì. A ciascuno di loro è stato nominato un curatore speciale.

La fuga e le ricerche

Dopo l’incidente, il 13enne si era dato alla fuga, venendo poi rintracciato nell’accampamento di via Selvanesco. Gli altri due erano stati individuati in Piemonte: i fratelli in un campo agricolo, mentre la bambina è stata bloccata nei pressi di Fossano (Cuneo) lungo l’autostrada Torino-Ventimiglia, mentre tentava di raggiungere la Francia.

Restano ancora in corso le ricerche per un quarto minore, 12 anni, coinvolto nella tragedia e irreperibile da oltre tre giorni.

Prossime tappe

Tra due settimane è prevista l’udienza di comparizione davanti al magistrato. In quella sede, con l’assistenza di psicologi e assistenti sociali, i minori saranno ascoltati per ricostruire la loro versione dei fatti e valutare le misure più idonee a garantirne protezione e recupero.

La decisione del Tribunale arriva a pochi giorni dai funerali di Cecilia De Astis, celebrati nella chiesa di Santa Barnaba e partecipati da tutta la comunità del quartiere, ancora scossa da una tragedia che ha acceso i riflettori su degrado, minori e sicurezza urbana.