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Stretti dai vincoli di bilancio, deputati e senatori stanno cercando di far approvare le loro proposte all’interno del cosiddetto decreto Cultura, attualmente in discussione alla Camera. Il provvedimento, nato per introdurre misure urgenti su patrimonio culturale, editoria e formazione, è diventato terreno fertile per una pioggia di emendamenti: ben 275.
Le richieste parlamentari
Le proposte spaziano da finanziamenti a festival ed eventi culturali a misure più specifiche, legate spesso ai territori di provenienza dei deputati.
- Fratelli d’Italia (FdI) ha richiesto 1 milione di euro per la tutela e valorizzazione dei presepi viventi, 200mila euro per le Deputazioni di Storia Patria e l’istituzione di un Comitato per celebrare i 400 anni dalla morte del poeta Giovan Battista Marino.
- Forza Italia (FI) propone interventi come 30mila euro per digitalizzare documenti del Parlamento delle Due Sicilie, 1,2 milioni per il Museo della vita e del lavoro della Maremma settentrionale e 1 milione per promuovere le luminarie artistiche tradizionali nel Mezzogiorno. Spicca anche la richiesta di riqualificazione di teatri e musei a Como da parte del deputato Paolo Emilio Russo.
- Il Partito Democratico (PD) punta invece su 200mila euro per il Museo Arte del Vino di Castelfranci, 500mila euro per celebrare il centenario dello scrittore Rocco Scotellaro e altrettanti per la Fondazione Orestiadi di Agrigento.
Anche l’opposizione delle Minoranze Linguistiche propone interventi significativi, come 2 milioni di euro annui per valorizzare i carnevali storici.
Condoni mascherati
Non mancano proposte più controverse. Un emendamento di Jimmy Cangiano (FdI) prevede un programma straordinario per la restituzione volontaria di beni archeologici detenuti illegalmente, garantendo ai privati l’esonero da responsabilità penali e amministrative, salvo nei casi di traffico illecito.
Cangiano ha inoltre avanzato una proposta di regolarizzazione per edifici in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, se costruiti prima del 1984, anno in cui la legge ha tutelato aree naturali come coste, montagne e parchi.
Più poltrone al ministero
Tra gli emendamenti di FdI figurano anche misure per incrementare il personale al Ministero della Cultura (MiC) con la creazione di un’unità di missione per il Piano Olivetti, destinata alla valorizzazione della filiera culturale nelle periferie. La proposta include otto nuovi posti con un finanziamento di 866mila euro annui e l’assunzione di un nuovo dirigente nel gabinetto del ministro.
Il nodo delle priorità
Molti emendamenti risultano coerenti con il decreto, ma resta da vedere quali verranno approvati e quali scartati. Tuttavia, l’introduzione di condoni e nuove strutture amministrative solleva dubbi sulle priorità del parlamento, in un momento in cui le risorse sono limitate.
La discussione sul decreto Cultura diventa così lo specchio di un parlamento che cerca di mediare tra le esigenze del settore e le spinte particolari dei rappresentanti territoriali.