Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Un’operazione della Squadra Mobile di Piacenza ha portato alla luce un caso di truffa ai danni di una donna rimasta vedova da poco e affetta da patologia psichiatrica. L’indagine, coordinata dalla Procura di Piacenza, ha fatto emergere il modus operandi dell’indagato, un uomo di cinquant’anni domiciliato in provincia di Genova, che avrebbe manipolato la vittima sottraendole quasi tutti i suoi risparmi.
La segnalazione provvidenziale
L’attività investigativa è stata avviata grazie alla segnalazione di alcune dipendenti di un ufficio postale che avevano notato operazioni sospette da parte della donna. La vittima si era recata in filiale con l’intenzione di versare 5.000 euro a favore di un presunto marito all’estero, sostenendo che questi fosse ricoverato e bisognoso di cure. Gli agenti, intervenuti immediatamente, hanno scoperto che l’uomo risultava invece presente sul territorio italiano, rendendo evidente la truffa.
Il piano del truffatore
L’indagato aveva adescato la vittima attraverso una complice, che l’aveva avvicinata su un autobus per poi metterla in contatto con il truffatore. Quest’ultimo, fingendo un innamoramento sincero, ha convinto la donna della volontà di costruire una vita insieme.
Attraverso raggiri psicologici, il cinquantenne ha saputo sfruttare la fragilità emotiva della vittima per estorcerle ingenti somme di denaro. Con pretesti come problemi di salute, minacce da parte di terzi o necessità lavorative, l’ha spinta a versargli complessivamente 52.880 euro, che l’uomo ha rapidamente sperperato nel gioco d’azzardo.
Il sequestro e le misure cautelari
Quando la truffa è stata scoperta, gli inquirenti hanno immediatamente sequestrato preventivamente tutti i rapporti economici della vittima e dell’indagato, riuscendo a salvare almeno 22.500 euro. Nel frattempo, la donna era ormai completamente soggiogata al suo manipolatore, al punto da diffidare della polizia e dei suoi stessi familiari.
Le indagini hanno rivelato che il danno economico complessivo subito dalla vedova ammontava a circa 100.000 euro. La vittima era ridotta in uno stato di estrema precarietà, incapace persino di pagare le bollette o fare la spesa, nella speranza che il suo “compagno” mantenesse la promessa di andare a convivere con lei.
L’autorità giudiziaria ha disposto nei confronti dell’indagato il divieto di dimora a Piacenza e il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Sono attualmente in corso ulteriori accertamenti per verificare se altre donne siano state vittime dello stesso raggiro.
Un caso di manipolazione affettiva e raggiro economico
Questa vicenda mette in luce i rischi legati alla manipolazione affettiva e alla truffa economica, specialmente quando le vittime si trovano in situazioni di particolare vulnerabilità. L’operazione della Squadra Mobile ha permesso di evitare ulteriori danni economici e psicologici alla donna, ma rimane l’urgenza di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste dinamiche criminose, affinché altre persone non cadano vittime di simili raggiri.