Donald Trump torna ad attaccare Elon Musk. Il presidente degli Stati Uniti, tramite un post su TruthSocial, ha suggerito al Dipartimento per l’Energia di valutare un taglio ai sussidi governativi ricevuti dalle aziende del fondatore di Tesla e SpaceX. «Elon potrebbe ricevere più sussidi di qualsiasi altro essere umano nella storia», ha scritto Trump, sostenendo che senza i fondi pubblici Musk «dovrebbe probabilmente chiudere i battenti e tornare a casa in Sudafrica».

L’attacco sembra legato al crescente scontro tra i due. Dopo una lite a giugno sulla legge di bilancio, Musk ha minacciato di fare campagna contro i Repubblicani alle elezioni di medio termine del 2026, denunciando l’ipocrisia di chi «predica austerità e poi vota per aumentare il debito pubblico». Non solo: l’imprenditore ha rilanciato l’idea di un nuovo partito politico e ha bollato Democratici e Repubblicani come “porky pig party”.

Lo sfondo è la legge di tagli e spese in discussione al Senato, ribattezzata Big Beautiful Bill, che secondo il Congressional Budget Office costerebbe 3,3 trilioni di dollari, aggravando un debito federale già a quota 36,2 trilioni. Intanto, nella maratona di voto “vote-a-rama”, i senatori cercano di arginare gli effetti della legge con emendamenti mirati. Musk, da par suo, continua a posizionarsi come figura critica dell’establishment, ma sempre più nel mirino del potere politico.